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Alveare. “I biscegliesi sono preoccupati per l’ospedale”. La rubrica di Rino Negrogno

La Redazione
Neonato
Mi fanno sorridere, ma con tenerezza, anche i biscegliesi che, finché Sparta piangeva, loro ridevano, senza avvedersi degli avversi numi che sarebbero ben presto divenuti anche per loro tempesta
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I biscegliesi sono preoccupati per la chiusura di Ostetricia e Ginecologia del loro glorioso ospedale. Quanta tenerezza mi fanno. Mi ricordano i tranesi quando successe a loro. Già stanno organizzando manifestazioni di protesta, già i politici levano gli scudi e annunciano battaglia. Mi fa sorridere questa battaglia che non è diretta alla difesa della salute, contro i tagli alla sanità, ma, più semplicemente, al fatto che sulla carta d’identità non venga fuori che sei nato nel glorioso paese. Altrimenti avrebbero lottato anche quando chiusero quella di Trani.

Mi fanno sorridere, ma con tenerezza, anche i biscegliesi che, finché Sparta piangeva, loro ridevano, senza avvedersi degli avversi numi che sarebbero ben presto divenuti anche per loro tempesta.

C’è un fatto però, più importante, e che mi colpisce di più, quando sono sull’ambulanza che corre e soccorre, quando la vita è appesa a un filo, quando la carta d’identità la dimentichiamo a casa e ci preme la nostra salute e quella dei nostri figli, viventi e prossimi: quante volte è accaduto che la primipara, con rottura delle acque (per non dire amnioressi), pur essendo fiera cittadina di Bisceglie, abbia implorato, mentre infilavo l’ago in vena: “portatemi a Corato, il mio ginecologo lavora lì e mi fido solo di lui”.

Una volta a una tranese che desiderava suo figlio nascesse a Trani le ho detto di far presto, eravamo ancora all’incrocio di Colonna, lo avremmo accolto in ambulanza, al semaforo. Lo abbiamo fatto diverse volte. Non è giusta questa conclusione avventata della partoriente, ma questo significa che la medicina deve essere senza patria, senza carta d’identità, senza vessillo. Soprattutto, non potrò mai dimenticare quando per i tranesi, l’ospedale di Trani, non valeva un cazzo e gli operatori non capivano un cazzo. Ora sarebbero i migliori.

Il problema è proprio questo: capire se un ospedale vicino vicino ci piace per andare a visitare il vecchio, la domenica pomeriggio, dopo aver mangiato la brasciola e bevuto la bottiglia di vino che non ci permette di guidare, oppure ci piace un ospedale lontano lontano per farci curare da persone competenti, quando non è il vecchietto a star male ma noi stessi.

Sic transit gloria mundi! Si potrebbe dire. Una volta per ciascuno non fa male a nessuno. Oppure a tutti. Pur non comprendendo la lotta in questione, avrei guardato con interesse una rivoluzione compiuta dai i biscegliesi in favore dell’ospedale di Trani e viceversa.

Tanto l’ambulanza corre veloce, non ha confini, nè identità. Salva e basta.

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi – 33 La pistola ad aria compressa – 34 Il razzismo è vita e i preti tutti pedofili 35 – Il pomodoro e il sangue – 36 Non essere stupido – 37 Le polpette avvelenate di ignoranza – 38 Finalmente potrò andare a messa la domenica – 39 Ho commesso atti impuri – 40 Cara Cecilia di Lernia – 41 Aggredito il 118 – 42 L’ignoranza allontana, l’arte avvicina – 43 Chi sono io per giudicare? – 44 Il sindaco di Riace, la sindaca di Lodi e la sorella di Cucchi – 45 I soccorritori della Misericordia di Andria – 46 Ascoltiamo i bambini – 46 Nicola Landriscina, i suoi primi 40 anni – 47 A proposito di Silvia Romano che se l’è cercata – 48 Il carabiniere, Felice Di Lernia, Amedeo Bottaro e Stefano Cucchi – 49 Ehy tipa, vieni in camera con me! Portati un’amica – 50 La medicina narrativa di Maurizio Turturro e Guevara – 51 Ho finito il presepe

Alveare 2019

1 Sono felice anch’io – 2 Cesare Battisti – 3 Mi dispiace per il magistrato arrestato – 4 Francesco non era morto – 5 Il Giorno della Memoria. E gli altri morti? I morti vostri 6 Scendi il cane? Bazzecole, a noi non c’interessa dell’Accademia della Crusca 7 Nunzio aveva scritto un libro – 8 Il filosofo Simeone – 9 Il girone dei dannati – 10 Buona festa per cosa – 11 Non serve combattere il razzismo – 12 Le mani di mia sorella – 13 La poesia e il cibo di Verrigni
– 14 La balestra – 15 Il parcheggio dell’ospedale – 16 Perdonatemi e permettetemi un po’ di autocelebrazione – 17 Salvini, pochi libri – 18 La capocciata – 19 La pizza del futuro è cotta al sangue – 20 La sindachite – 21 “Pescaria, Salto dell’acciuga, tavoli di plastica sulla spiaggia libera e Ceralacca” – 22 Stanco delle nostre discussioni da bar su Carola ho interpellato il professore

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lunedì 8 Luglio 2019

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