RUBRICA

Alveare: “L’incidente dell’ambulanza”. Appuntamento con la rubrica di Rino Negrogno

Rino Negrogno
Incidente nei pressi di Galatone
Quando l'ambulanza, nonostante abbia la sirena e i lampeggianti attivati, procede lentamente, non significa che i sanitari all'interno ballano festosi al suono bitonale
scrivi un commento 83

In un terribile incidente tranun’ambulanza e un tir, ieri a Lecce, sono morti l’autista del mezzo di soccorsone il paziente, ferito gravemente l’infermiere e in modo più lieve il medico.nSecondo una prima ricostruzione il conducente del camion avrebbe invaso ilnsenso di marcia contrario colpendo in pieno l’ambulanza. La notizia mi ha, pernovvie ragioni, profondamente addolorato; ho dovuto faticare per convincere mianmoglie e mio figlio che queste tragedie accadono raramente, per loro dovreincambiare immediatamente lavoro. Ma noi che svolgiamo questa professione siamonconsapevoli dei rischi che corriamo ogni giorno, li mettiamo tristemente innconto.Vorrei però fare alcune considerazioni e suggerirvi il modo migliore pernridurre questi rischi perlopiù inevitabili. Qualche giorno fa sono rimastonsgomento mentre correvamo in codice rosso per raggiungere un paziente innpericolo di vita, all’altezza della rotonda di via Falcone, un automobilista,nnonostante l’ambulanza avesse sirena e lampeggianti attivati, esitava anlasciarci passare e quando il nostro autista lo ha esortato con l’ausilio delnclacson e degli abbaglianti, ha risposto prontamente mostrandoci il dito medio.nL’autista ha provveduto con apposita manovra e non senza difficoltà ansorpassarlo, ma provate a immaginare come ci siamo rimasti. Avremmo potutonannotare il numero della sua targa, anche se in quel momento ho desideratonfortemente fermare l’ambulanza e fratturargli quel dito, ma in quei momenti, ilnlettore comprenda, mentre siamo preoccupati per la sorte del paziente, mentrencerchiamo di prevedere i presidi e i farmaci che potremmo utilizzare, mentre anmente ripassiamo i protocolli, mentre siamo preoccupati per il prevedibilenstato di agitazione dei parenti che spesso, a causa di questo stato, hanno unancognizione alterata del tempo, per loro cinque minuti di attesa diventanonquarantacinque e spesso ci aggrediscono, a volte non solo verbalmente, in queinmomenti non possiamo occuparci del deficiente di turno. Sono persuaso che quelntale dal dito medio contratto sia uno di quelli che, quando attende l’ambulanzanper i suoi cari, ritenga senza alcun dubbio che sia giunta con notevole ritardo.nQuando l’ambulanza corre con la sirena spiegata e i lampeggianti attivati, nonnsi reca a una visita turistica, non è serena, è preoccupata, è spaventata.nQuando l’ambulanza corre verso un incidente stradale sulla statale onsull’autostrada e trova le vostre auto che occupano le tre corsie formandonchilometri di coda e voi fuori dalle auto per osservare i feriti, oltre anessere preoccupata e spaventata, diventa inutile. Quando l’ambulanza,nnonostante abbia la sirena e i lampeggianti attivati,nprocede lentamente, non significa che i sanitari all’interno ballano festosi alnsuono bitonale, piuttosto, che il paziente è traumatizzato quindi è opportunonprocedere senza sballottarlo oppure è andato improvvisamente in arrestoncardiaco, per cui i sanitari, mentre il mezzo si reca verso l’ospedale, sono innpiedi per praticargli massaggio cardiaco, farmaci e ventilazione artificiale.nPer concludere, solo altre tre brevi considerazioni: l’autista dell’ambulanzandi Lecce aveva certamente messo in conto questa possibilità, come tutti noi chensvolgiamo questo lavoro, il paziente no; qualcuno potrebbe anche dire che se cinfossero più ospedali, le ambulanze correrebbero meno; se penso che qualcunonaveva saggiamente pensato di sostituire gli autisti con dei volontari e senpenso ci sono dei volontari sulle ambulanze e che io rischio a pagamento mentrenloro gratis. Condoglianze alle famiglie del collega e del paziente.


BIO – Alveare – Lavoro per strada, in mezzo alla gente, ascolto il brusio e ho l’impressione di trovarmi in un alveare; salgo e scendo i gradini delle scale, entro ed esco dalle case, dai reparti ospedalieri, delle prigioni e ho l’impressione di entrare e uscire dalle celle esagonali dei favi di un alveare; scorro le notizie e le storie sul mio pc, su e giù e mi ritrovo di nuovo in un alveare di pensieri e avvenimenti; mi fermo un istante e nella mia mente nasce una storia. Lavoro come infermiere nel servizio emergenza urgenza 118 da quattordici anni ma ho la mania della scrittura, della poesia e del racconto e qualcuno è così folle da concedermi lo spazio per farlo, ma, tutto sommato, è meglio incontrarmi in veste di poeta e scrittore. Buona lettura.

martedì 24 Ottobre 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti