Attualità

Alveare: “Quale giorno della memoria?” La rubrica di Rino Negrogno

Rino Negrogno
Giorno della Memoria
Ogni anno, mentre rifletto sui nostri discorsi sulla memoria, mi viene in mente una mia piccola parente, avrà avuto quattro o cinque anni, che discuteva con una sua amica coetanea su chi avesse i giochi più belli
scrivi un commento 44

Anche quest’anno è arrivato il Giorno della memoria, anche quest’anno trasmetteranno film e documentari, Benigni premiato con l’Oscar e il suo carrarmato americano o russo, che importanza avrà avuto; anche quest’anno si faranno i soliti discorsi su chi abbia ammazzato di più, se i comunisti o i nazifascisti, i cristiani o i musulmani, sulle loro ragioni, sul fatto che si trattasse o meno di una reazione e che questa fosse più o meno spropositata rispetto all’offesa; anche quest’anno, come tutti gli altri anni, decideremo quali siano i morti più importanti e dimostreremo che per noi le giornate della memoria non servono per ricordare e per non ripetere gli stessi errori del passato, ma per avere sempre un pretesto, persino i morti, per farci di nuovo la guerra.

Ogni anno, mentre rifletto sui nostri discorsi sulla memoria, mi viene in mente una mia piccola parente, avrà avuto quattro o cinque anni, che discuteva con una sua amica coetanea su chi avesse i giochi più belli: «Io ho una bambola che parla» asseriva lei e l’altra: «la mia, oltre a parlare, cammina», «io ho una casa per le mie bambole» continuava stizzita e l’altra: «la mia casa ha anche un’ampia veranda», «ho un’auto per farci camminare le mie bambole» riprendeva sempre più seccata, «la mia è telecomandata» rispondeva a tono l’altra; in preda a una crisi di nervi, la mia piccola parente, persuasa che non potesse possedere anche il suo adorato animaletto, aveva detto: «io ho un criceto»; l’amica, aveva esitato per qualche secondo, non avendo la più pallida idea di cosa fosse un criceto, come quando noi non sappiamo di cosa parliamo e, sebbene siano morti, pretendiamo di parlarne per avvalorare le nostre tesi, ideologie o prese di posizione, aveva esclamato: «Anch’io lo avevo ma poi mi è caduto e si è rotto in mille pezzi».

Abolirei tutte le giornate della memoria e ne istituirei una sola per tutti i morti ammazzati così riflettiamo una volta per tutte e senza litigare su chi abbia i morti migliori e, soprattutto, farei molta attenzione ai morti ammazzati che continuano a morire oggi nella nostra indifferenza, quando affondano i loro barconi, quando hanno perduto la loro terra e combattono per riaverla, quando si schiantano con le loro auto perché hanno bevuto in discoteca, quando le donne subiscono violenze dai loro uomini e le loro richieste di aiuto restano inascoltate, quando si ammazzano perché hanno perduto il lavoro e la speranza.

Dedicherei qualche giornata in più ai morti di oggi, cosicché i nostri figli non debbano un giorno istituire altre giornate della memoria, stabilire quali siano i morti peggiori e giungere a conclusione che la nostra indifferenza sia stata più grave di uno sterminio.

Anch’io lo avevo un criceto ma poi si è rotto.


BIO – Alveare – Lavoro per strada, in mezzo alla gente, ascolto il brusio e ho l’impressione di trovarmi in un alveare; salgo e scendo i gradini delle scale, entro ed esco dalle case, dai reparti ospedalieri, delle prigioni e ho l’impressione di entrare e uscire dalle celle esagonali dei favi di un alveare; scorro le notizie e le storie sul mio pc, su e giù e mi ritrovo di nuovo in un alveare di pensieri e avvenimenti; mi fermo un istante e nella mia mente nasce una storia. Lavoro come infermiere nel servizio emergenza urgenza 118 da quattordici anni ma ho la mania della scrittura, della poesia e del racconto e qualcuno è così folle da concedermi lo spazio per farlo, ma, tutto sommato, è meglio incontrarmi in veste di poeta e scrittore. Buona lettura.


Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese


Altri articoli

Odierei gli indifferenti

venerdì 26 Gennaio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti