Cultura

Alveare. “Perdonatemi e permettetemi un po’ di autocelebrazione”. La rubrica di Rino Negrogno

La Redazione
Giorgia Tolomeo e il libro di Rino Negrogno
"Ogni storia di questo "diario" di Rino mi ha emozionata, commossa, persino dilaniata; storie crude per certi versi, che stringono il cuore e fanno sfumare ogni speranza"
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Sulla mia pagina Facebook ricevo questa recensione al mio ultimo libro “Codice rosso”, ne ho ricevute tante, ma questa è di una ragazza di 14 anni e desidero pubblicarla sulla mia rubrica. Dire che mi sono commosso è riduttivo. Se una ragazza di 14 anni fa queste riflessioni, al di là del mio libro, ritorno ad essere ottimista e ricomincio a credere nel futuro.

Giorgia Tolomeo:

Ci sono racconti che somigliano alle fiabe, come quelle che possiamo vivere a Disneyland e ci sono racconti che ci mettono di fronte alla dura realtà quotidiana come quella raccontata da Rino Negrogno in Codice Rosso. Ogni riga di questo libro ha toccato le corde più profonde del mio cuore lasciando un segno forte, importante. Forse è difficile affrontare questi temi alla mia età, più semplice aggirarli o evitarli completamente, capire però che dietro un numero, dietro ad uno squillo che arriva a quel 118 ci sono dei cuori che sobbalzano per l’angoscia infinita di imbattersi in tragedie immani è fondamentale.

Ogni storia di questo “diario” di Rino mi ha emozionata, commossa, persino dilaniata; storie crude per certi versi, che stringono il cuore e fanno sfumare ogni speranza.

“A casa di Francesca” è una di quelle che mi hanno tolto il fiato «non vedo l’ora di andarmene da questa casa», scrive sopraffatto dalla sofferenza Rino di fronte alla crudeltà della vita; o la dolcezza immensa nel fare in modo che la moglie saluti per l’ultima volta l’uomo incastrato nelle lamiere a causa di un incidente; o il suo chiedersi sempre «cosa direi io» al posto dell’anziano che deve comunicare alla figlia che la mamma, sua moglie, è morta; o chiedersi «se fossi io quest’uomo?» mentre inizia a praticare il massaggio cardiaco ad un ragazzo già morto pensando a come comunicarlo al povero padre….

«Il cuore degli ammalati – scrive Rino – palpita come i tamburi della pioggia, è un fremito senza tregua, è cacciatore di risvegli pervasi di sorpresa e gratitudine. Il battito fugge dallo stetoscopio alle mie orecchie e lo carezzo sul polso sebbene a volte vi giunga sfinito, flebile come un refolo d’autunno. Ascoltare il cuore degli ammalati mentre sfama il loro desiderio di vivere ancora un giorno soprattutto per non rattristare invano i loro cari, è un onore incomparabile. Potrei essere invidiato per questo e non ne sarei sorpreso». Ed, infatti, io ti invidio caro, dolcissimo, eroe silenzioso.

Grazie

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi – 33 La pistola ad aria compressa – 34 Il razzismo è vita e i preti tutti pedofili 35 – Il pomodoro e il sangue – 36 Non essere stupido – 37 Le polpette avvelenate di ignoranza – 38 Finalmente potrò andare a messa la domenica – 39 Ho commesso atti impuri – 40 Cara Cecilia di Lernia – 41 Aggredito il 118 – 42 L’ignoranza allontana, l’arte avvicina – 43 Chi sono io per giudicare? – 44 Il sindaco di Riace, la sindaca di Lodi e la sorella di Cucchi – 45 I soccorritori della Misericordia di Andria – 46 Ascoltiamo i bambini – 46 Nicola Landriscina, i suoi primi 40 anni – 47 A proposito di Silvia Romano che se l’è cercata – 48 Il carabiniere, Felice Di Lernia, Amedeo Bottaro e Stefano Cucchi – 49 Ehy tipa, vieni in camera con me! Portati un’amica – 50 La medicina narrativa di Maurizio Turturro e Guevara – 51 Ho finito il presepe

Alveare 2019

1 Sono felice anch’io – 2 Cesare Battisti – 3 Mi dispiace per il magistrato arrestato – 4 Francesco non era morto – 5 Il Giorno della Memoria. E gli altri morti? I morti vostri 6 Scendi il cane? Bazzecole, a noi non c’interessa dell’Accademia della Crusca 7 Nunzio aveva scritto un libro – 8 Il filosofo Simeone – 9 Il girone dei dannati – 10 Buona festa per cosa – 11 Non serve combattere il razzismo – 12 Le mani di mia sorella – 13 La poesia e il cibo di Verrigni
– 14 La balestra – 15 Il parcheggio dell’ospedale

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mercoledì 15 Maggio 2019

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