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Alveare. “Aggredito il 118”. La rubrica di Rino Negrogno

Rino Negrogno
Rino Negrogno
Purtroppo, noi operatori del 118, interveniamo spesso in situazioni del genere, ormai non operiamo soltanto come sanitari, ma anche come consolatori, confessori, assistenti sociali, psicologhi, dame di compagnia
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La mia inutile solidarietà ai colleghi. Ieri, a Bari, il 118 è intervenuto per sedare un litigio tra un uomo e una donna, ma l’equipaggio è stato aggredito con inaudita violenza. L’uomo si è scagliato contro la donna e gli operatori sono intervenuti per separarli, ma sono stati aggrediti e minacciati. A un operatore, con un pugno, gli hanno procurato un trauma del setto nasale. A un altro, un soccorritore tranese che conosco bene, hanno inferto un pugno al fianco.

Purtroppo, noi operatori del 118, interveniamo spesso in situazioni del genere, ormai non operiamo soltanto come sanitari, ma anche come consolatori, confessori, assistenti sociali, psicologhi, dame di compagnia (ci chiamano perché si sentono soli), assistenti ai senza tetto, smaltitori di sbornie, maghi (pretendono anche l’impossibile) e sedatori di litigi e risse.

Ovviamente non percepiamo alcuna identità di rischio, ma ogni volta che inizia un turno, per quanto possa sembrare incredibile, non sappiamo se torneremo a casa integri.

Questo è accaduto al collega di Bari, ha indossato la divisa per recarsi a lavoro, convinto che il suo lavoro consistesse nel curare gli ammalati, salvare delle vite, somministrare terapie, medicare le ferite, ma è tornato a casa con il naso rotto.

Accade troppo spesso, troppo spesso veniamo aggrediti e minacciati, e non solo in occasioni come questa.

Accade perché siamo diventati incivili, ineducati, non abbiamo rispetto né per chi sta male, né per chi deve curarlo. Sono persuaso che il personaggio che con l’auto non ci fa passare, sfidandoci e restando indifferente mentre corriamo verso un paziente grave a sirene spiegate, sia lo stesso che aggredisce l’equipaggio ritenendo abbia impiegato troppo tempo per giungere sul luogo.

La mia solidarietà inutile ai colleghi. Vi esorto a rispettare chi fa di tutto per salvarvi. Continueremo comunque e nonostante tutto a farlo, perché chi sceglie di lavorare in una unità operativa così rischiosa e complessa come quella del 118, lo fa per passione, per amore.

Solo un’ultima considerazione: come scrivevo, conosco molto bene l’operatore tranese aggredito. Una grande fortuna per l’aggressore che indossasse la divisa.

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi – 33 La pistola ad aria compressa – 34 Il razzismo è vita e i preti tutti pedofili 35 – Il pomodoro e il sangue – 36 Non essere stupido – 37 Le polpette avvelenate di ignoranza – 38 Finalmente potrò andare a messa la domenica – 39 Ho commesso atti impuri – 40 Cara Cecilia di Lernia

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mercoledì 19 Settembre 2018

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