Cultura

Alveare. “La medicina narrativa di Maurizio Turturo e Guevara”. La rubrica di Rino Negrogno

La Redazione
Rino Negrogno a cena con Guevara
Abbiamo incontrato, nel laboratorio di Maurizio - in collaborazione con la scrittrice Cristina de Vita, Rosangela Cito e la sua Biblioteca di Babele, il professor Mario Cassanelli, Matilde Cafiero - il fratello di Ernesto
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Cosa c’entra la medicina narrativa di Maurizio Turturo con la famiglia di Ernesto Che Guevara?

Maurizio Turturo, cardiologo emodinamista, ha creato, nella sala di attesa del suo studio sito in Corso Vittorio Emanuele 139 a Trani, un Laboratorio di Medicina Narrativa dove organizza incontri, mostre, presentazioni di libri ed altri eventi culturali che abbiano a che fare con questa nuova metodologia di intervento clinico-assistenziale. Una realtà unica per la nostra città, di grande respiro culturale, sociale e umanitario.

Secondo la definizione elaborata dalla Conferenza di Consenso sulle linee di indirizzo per il suo utilizzo, con il termine di Medicina Narrativa “si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). La Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate. La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura”.

Giovedì 11 dicembre abbiamo incontrato, nel laboratorio-sala di attesa di Maurizio – in collaborazione con la scrittrice Cristina de Vita, Rosangela Cito e la sua Biblioteca di Babele, il professor Mario Cassanelli, Matilde Cafiero – Juan Martin Guevara, fratello di Ernesto, che ha presentato il suo libro sul Che. Un racconto teso a restituire al Comandante una dimensione umana, fatto di episodi intimi e familiari; un tentativo, che con me non ha funzionato, di sfatare il mito creato subito dopo la sua morte, di un uomo sovrannaturale, quel santo Ernesto de la Higuera, quel Cristo di Vallegrande. Per me resta un uomo, se non sovrannaturale, straordinario, di quelli che nascono, non una volta ogni mille anni, ma ogni 1928 anni.

Ma cosa c’entra la medicina narrativa di Maurizio Turturo con la famiglia di Ernesto Che Guevara?

Lo chiedo direttamente a Maurizio:

«La possibilità concreta di incontrare Juan Martin per parlarci di suo fratello Ernesto mi ha indotto a domandarmi se fosse giusto ospitarlo in un incontro pubblico, in una sede insolita quale la sala di attesa di uno studio medico. La giustificazione più semplice avrebbe potuto essere: perché il Che era un medico sebbene abbia molto presto abbandonato l‘idea di praticare la professione medica per dedicarsi ad altro.

Ernesto Che Guevara ha però rappresentato uno dei simboli etici più importanti della storia contemporanea. Ha sempre messo l’uomo al centro della sua attenzione teorizzando, ultimo di una lunga serie tra filosofi e pensatori, la figura dell’Hombre Nuevo (Uomo Nuovo). Nella sua attività economica, politica, culturale, finanche militare, ha sempre considerato l’interesse umano e lo sviluppo di una consapevolezza umanitaria della persona come il valore fondamentale da coltivare attraverso una precisa educazione personale e la formazione delle nuove generazioni.

Diventa pertanto naturale che in uno studio medico dove si è fatta la scelta di integrare la Medicina Basata sulle Evidenze (EBM) con la Medicina Basata sulla Narrazione (NBM) attraverso l’utilizzo di una metodologia comunicativa ed etica rivolta al paziente, dalla forte caratterizzazione umanitaria ed umano-centrica, si parli proprio di Ernesto, dell’uomo Ernesto, dei suoi valori universali riconosciuti, della sua storia umana, di ciò che è stato prima che diventasse il Che e di ciò che avrebbe potuto essere se fosse sopravvissuto.

Sono certo che se Ernesto Guevara avesse cambiato il suo destino scegliendo la professione medica, sarebbe stato un medico dal forte “ethos umanitario” ed un grande narratore».

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi – 33 La pistola ad aria compressa – 34 Il razzismo è vita e i preti tutti pedofili 35 – Il pomodoro e il sangue – 36 Non essere stupido – 37 Le polpette avvelenate di ignoranza – 38 Finalmente potrò andare a messa la domenica – 39 Ho commesso atti impuri – 40 Cara Cecilia di Lernia – 41 Aggredito il 118 – 42 L’ignoranza allontana, l’arte avvicina – 43 Chi sono io per giudicare? – 44 Il sindaco di Riace, la sindaca di Lodi e la sorella di Cucchi – 45 I soccorritori della Misericordia di Andria – 46 Ascoltiamo i bambini – 46 Nicola Landriscina, i suoi primi 40 anni – 47 A proposito di Silvia Romano che se l’è cercata – 48 Il carabiniere, Felice Di Lernia, Amedeo Bottaro e Stefano Cucchi – 49 Ehy tipa, vieni in camera con me! Portati un’amica

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