Calcio

Tifoseria tranese con infiltrazioni neonaziste, il report. Ma i biancazzurri non ci stanno

La Redazione
Osservatorio nazionale Manifestazioni sportive
Il rapporto, tra l'altro, fa riferimento alle stagioni 2013-2015 e Trani risulta nell'elenco per gli 8 Daspo ricevuti nella stagione 2014-2015
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Monopoli, Barletta e Trani, tifoserie considerate “impregnate” di neonazisti. Sono le uniche tre tifoserie menzionate nell’articolo pubblicato dall’Agi ieri sera. Il tutto è il risultato di quanto emerso nel rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del ministero dell’Interno che, attraverso un monitoraggio costante, offre un censimento completo sulle tifoserie. Dei 328 gruppi attivi, 151 sono orientati politicamente ma i tifosi tranesi non ci stanno: “Da noi mai esposti simboli o orientamenti politici”. Il caso “Anna Frank” che sta ponendo sotto i riflettori il club laziale e le iniziative dei suoi tifosi, sta producendo articoli su articoli, compreso quello comparso su una testata nazionale nelle ultime ore.

Il rapporto fa riferimento alle stagioni 2013-2015 e Trani risulta nell’elenco per gli 8 Daspo ricevuti nella stagione 2014-2015 (contro i 14 di Barletta e 10 di Andria). I problemi maggiori segnalati per quel periodo sportivo sono stati ovviamente legati agli episodi della gara tra Trani e Molfetta del 2014. Nel report si legge, «la tifoseria più problematica sul piano ferroviario è stata quella del Trani con due episodi di azionamento del freno di emergenza ed uno di danneggiamento del materiale rotabile e disordini generali avvenuti nel corso di due trasferte», fatti che hanno coinvolto almeno 160 tifosi.

L’orientamento politico invece è il risultato dei controlli effettuati dalla Digos. Secondo l’attività investigativa, nella stagione 2013-2014 in Italia c’erano 151 club con orientamento politico preciso, tra questi 40 orientati sulla destra estremista. Di queste 40, le 3 pugliesi citate ma non è specificato se semplici “simpaticizzanti” o come “militanti” anche perché non compaiono neanche i motivi o i metodi di analisi che hanno prodotto questo rapporto.

È comunque curioso leggere come l’appartenenza politica in realtà sia un “problema minore”, dato che in molti gruppi definiti “misti” compaiono personalità di spicco di orientamento politico contrapposto che tengono unito il gruppo e organizzano manifestazioni comuni. In tutto il Meridione la Campania resta “immune” al fenomeno.

giovedì 26 Ottobre 2017

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