Altri Sport

Il 2021 dello sport come ve lo abbiamo raccontato

Fabio Pengo
Uno dei primi momenti della Trani Triathlon Sprint 2021
A Trani, come in tutta Italia, lo sport ha dovuto fare i conti con l'eredità dei lockdown
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Il 2021 doveva essere l'anno della ripresa dello sport. Le premesse sono state le migliori ma come è andata in realtà? Nei primi mesi dell'anno abbiamo intervistato preparatori e dirigenti sportivi e gestori di strutture sportive che, a causa della pandemia, hanno dovuto interrompere ogni tipo di progetto. Campionati e tornei, dal livello nazionale a quello amatoriale, hanno subìto una battuta d'arresto, causando perdite economiche alle società sportive. Gli atleti, in particolar modo quelli di periferia, non hanno potuto utilizzare strutture adeguate per tenere alta la tenuta atletica. In questo terremoto però abbiamo raccontato anche di realtà che hanno lottato per trasformare la sfortuna in opportunità per tornare più forti di prima. Partiamo quindi raccontando in breve l’anno horribilis dello sport a Trani.

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A Maggio dello scorso anno, nei primi scampoli di riaperture, abbiamo intervistato Lorenzo Giusto, preparatore atletico e promotore di eventi sportivi come il ‘’Jumping in the Square’’. Ci ha parlato di come sia stato difficile mantenere i contatti con i propri atleti e mantenere una condizione fisica accettabile, dopo i vari mesi inattività ''Prima dell’emergenza sanitaria eravamo impegnati a far conoscere questa stupenda disciplina nelle scuole, terreno dal quale raccoglievano numerosi talenti. La preparazione deve continuare e infatti i ragazzi che seguo lo fanno per strada e in villa ma quello che più preoccupa è la mancanza di obiettivi: senza gare è difficile trovare la motivazione per migliorarsi''. Le difficoltà sono state acuite dalla mancanza di strutture adeguate che avrebbero permesso agli atleti di continuare a prepararsi. ‘’Ci si arrangia con quel che si ha a disposizione’’, ovvero una piccola pista di atletica alle spalle del Pala Assi insieme ad un tappeto per il salto con l’asta

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Stefano Di Lauro della Fortitudo Basket si è espresso con le medesime parole: il Covid e il conseguente stop hanno avuto effetti negativi sulla salute fisica e mentale degli atleti, soprattutto dei più piccoli. ‘’Uno stop prolungato come quello che gli atleti tranesi hanno vissuto negli ultimi mesi ha avuto effetti palesi sul fisico. Il vero sportivo non si ferma mai, neanche d’estate: è sempre in movimento’’ queste le sue parole ai nostri microfoni. Fortunatamente i ragazzi ‘’hanno risposto al nostro appello con una rinnovata voglia di ricominciare un percorso che è stato interrotto bruscamente’’. Altra bella notizia è che il progetto della Fortitudo ha continuato a crescere, anche durante i vari lockdown: la Fortitudo House, sede di allenamenti e preparazione di atleti, grandi e piccoli, è il frutto del loro impegno, insieme alla collaborazione con il già citato Lorenzo Giusto per fornire nuove proposte e alternative ai ragazzi che hanno un primo contatto con lo sport. Anche la Juve Trani ha avuto la sua dose di problemi: la società ha dovuto disputare ogni incontro ufficiale, sia della stagione vecchia che di quella nuova, nel tensostatico Ferrante, a causa dell’indisponibilità del Pala Assi, utilizzato come hub vaccinale. Alla guida della squadra, impegnata nel campionato C Gold, c’è Giulio Cadeo.

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Calcio. Dopo l’avanzata russa e la ritirata spagnola di Danilo Quarto dello scorso anno, le società tranesi, almeno quelle maschili, hanno ricominciato la ricostruzione. La Vigor Trani, ormai invisa dal tifo organizzato locale, ha potuto ricostruire la propria rosa e iniziare la stagione in Eccellenza. A causa di alcune morosità nell’utilizzo dell’impianto comunale, alla società non è stato permesso di svolgere alcuna gara al Comunale. Abbiamo intervistato il team manager Didonna che ci ha confermato che si tratta di una anche di una questione economica. ‘’Oggi ci alleniamo il martedì e venerdì a Ruvo, il mercoledì a Bari, il giovedì ad Adelfia. Per non dire delle gare ufficiali che facciamo a Ruvo, a Bitritto o in altri campi” Certo, non sarebbe comunque stato possibile visto che, durante il periodo estivo, l’amministrazione si è dimenticata della manutenzione del manto erboso diventato nel frattempo un campo di patate.

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L’Asd Città di Trani, società che fondata nel 2019 e che vuole continuare la tradizione calcistica della Polisportiva e della Fortis, viene riconosciuta squadra rappresentate della città e riparte dalla Terza Categoria Pugliese raccogliendo parte dei fuoriusciti della Vigor. Quest’anno è riuscita ad essere ripescata in Prima Categoria e, dopo un ottimo inizio di campionato, ha iniziato a soffrire di pareggite finendo fuori la zona playoff. La stagione è ancora lunga ma serve una raddrizzata per non perdere un’ottima occasione. Rimaniamo nel rettangolo verde ma, questa volta, parliamo del settore femminile. L’Apulia Trani in questi due anni, nonostante la pandemia, sta conoscendo una costante crescita. Nonostante i risultati non straordinari del 2020, il progetto ha visto la costruzione del nuovo centro sportivo con annessa foresteria per le giocatrici ‘fuori sede’. L’inizio di questa stagione è stato salutato con una rosa rinnovata che non hai mai rinnegato il legame che alcune giocatrici hanno col territorio. I risultati parlano chiaro: terzo posto in classifica a soli cinque punti dal Chieti capolista; la strada è ancora lunga ma i numeri per la promozione ci sono tutti

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Finalmente, dopo due anni, è ritornata in pompa magna la Trani Triathlon Sprint 2021, competizione che ha visto la partecipazione di atleti provenienti da tutta Italia. L'ultima edizione ha visto la partecipazione di oltre 200 atleti che hanno gareggiato su tracciati di natura mista: 750 metri di nuoto, 20 kilometri di bike e 5 di corsa. Silvia Salis, vice presidente vicario nazionale del Coni e madrina dell'evento, l'hanno definita un autentico miracolo. In una gara del genere la preparazione è fondamentale e nonostante le difficoltà, gli atleti ce l'hanno messa tutta; in 40 hanno dovuto abbandonare la competizione. Alla fine a trionfare sono stati Pasquale Di Ghionno e Claudia Paladini.

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Abbandoniamo finalmente gli sport ‘’mainstream’’ per parlare del parkour. A Trani l’associazione più rappresentativa è quella di Activita. Abbiamo parlato con i ragazzi in due occasioni: la prima quando si sono adoperati per ripulire il molo di Sant’Antuono dai rifiuti del sabato sera, la seconda in Villa Comunale mentre praticano i loro esercizi. ''Pratichiamo parkuour all'aperto tutto l'anno – esordisce Giulio de Magis, presidente dell'associazione – la città è la nostra palestra. Scale, muretti e ringhiere sono i nostri attrezzi. Molto spesso pratichiamo parkour in Villa Comunale e sul molo. Il parkour è una pratica di movimento urbano che si sviluppa all’interno della città. Questa disciplina spinge ad adattare il proprio corpo all’ambiente circostante. Chi lo pratica inizia a considerare qualsiasi ostacolo un’opportunità per conoscersi e superarsi”. Una disciplina che negli ultimi anni, dopo qualche resistenza da parte della cittadinanza, ha ottenuto consenso e attira ragazzi e bambini anche molto piccoli. Il poter muovere il proprio corpo senza limitazioni, rappresenta uno sfogo e una rivalsa dal periodo buio dei vari lockdown.

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Degna di menzione anche l’avventura dei ragazzi del powerchair football della Asd Oltresport che ha vissuto un anno indimenticabile, pieno di risultati. A febbraio Donato Grande, capitano della squadra, ha avuto l’opportunità di salire sul palco del teatro Ariston e annunciare anche l’inizio dell’avventura della selezione nazionale che, per tre quarti, vede impegnati altri ragazzi della stessa associazione tranese. A maggio però, nella notte tra il 10 e l’11, alcuni ladri hanno rubato il furgone che gli atleti tranesi avrebbero utilizzato per partecipare ad un evento a Jesolo. Quanto tutto sembrava perduto, però, i ladri hanno restituito il furgone. I danni però erano sufficienti a renderlo non idoneo al viaggio. Fortunatamente in loro soccorso si è mobilitato un imprenditore che ha messo a disposizione uno dei suoi.

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Un pensiero lo abbiamo dedicato anche agli imprenditori impegnati nel settore. Il 2021, anche se in ritardo, ha segnato una sorta di ripresa per quasi un po’ tutti. Giuseppe Curci, gestore del Capirro Sport Village, ci ha raccontato come se l’è passata durante i lockdown e come il padel abbia rappresentato l’unica vera sussistenza quando gli sport di contatto erano vietati. ‘’E’ stata una sorta di àncora di salvezza, gran parte dell’utenza che giocava a calcio si è riversata sui nostri due campi tra lezioni e partitelle’’.

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sabato 8 Gennaio 2022

(modifica il 7 Luglio 2022, 9:06)

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