Il Covid ha imposto uno stop forzato anche all’atletica leggera, la regina degli sport olimpionici. In questo anno passato in emergenza sanitaria, tra zone arancioni, rosse e rosse rinforzate – con la breve parentesi estiva del 2020 – gli atleti hanno dovuto interrompere il loro allenamenti, solitamente scanditi da una precisa programmazione. Abbiamo intervistato Lorenzo Giusto, noto preparatore di atletica leggera e organizzatore delle 5 edizioni di ‘Jumping in the square’.
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‘’Lo sport è vita – esordisce Lorenzo Giusto – l’attività motoria è alla base della vita non solo per gli adulti, ma anche per bambini e ragazzi che hanno la possibilità di sviluppare un fisico atletico proprio nell’età scolare. Prima dell’emergenza sanitaria eravamo impegnati a far conoscere questa stupenda disciplina nelle scuole, terreno dal quale raccoglievano numerosi talenti’’. Con le scuole chiuse e i ragazzi a seguire le lezioni in dad, è mancato proprio il pretesto di promuovere l’atletica leggera tra i più giovani. ‘’Al momento ci ritroviamo a corto di atleti ma speriamo di poter ripartire il prima possibile’’. Con l’unica struttura utilizzabile – la pista di atletica alle spalle del Pala Assi – aperta ad un numero ristretto di persone, gli allenamenti sono stati dirottati negli spazi pubblici: ‘’La preparazione deve continuare e infatti i ragazzi che seguo lo fanno per strada e in villa ma quello che più preoccupa è la mancanza di obiettivi: senza gare è difficile trovare la motivazione per migliorarsi’’.
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Con il ritorno in zona arancione, ed un possibile passaggio in zona gialla, potrebbero esserci le condizioni necessarie per ritornare a praticare, in modo regolare questa disciplina. Come Lorenzo Giusto ci segnala, l'atletica ad oggi non possiede strutture del tutto adeguate. ‘’Quello che abbiamo è solo questa pista di 40 metri per il salto con l’asta. Servirebbe anche una struttura completa e al coperto che accolga le diverse associazioni che hanno fatto ben figurare la nostra città nelle varie competizioni’’.
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