Spettacolo

Dall’erotismo di James Foley alla commedia nera, tutti gli appuntamenti dell’Impero

La Redazione
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Lunedì e martedì è tempo di rassegna: Morto Stalin se ne fa un altro. Tutta la programmazione fino a mercoledì 14 febbraio
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Cinquanta sfumature di rosso

GENERE: Drammatico, Erotico, Sentimentale – ANNO: 2018 – REGIA: James Foley – ATTORI: Dakota Johnson, Jamie Dornan, Arielle Kebbel, Kim Basinger, Tyler Hoechlin, Luke Grimes, Eric Johnson, Marcia Gay Harden, Brant Daugherty, Rita Ora, Max Martini, Eloise Mumford, Callum Keith Rennie, Dylan Neal, Robinne Lee, Michelle Harrison, Bruce Altman, Fay Masterson, Andrew Airlie, Amy Price-Francis, Victor Rasuk

Tutti i giorni da giovedì 8 febbraio a mercoledì 14 febbraio: 17.30 – 20 – 22

Le vicende sentimentali della giovane Anastasia Steele (Dakota Johnson) e del tenebroso Christian Grey (Jamie Dornan) proseguono nel capitolo finale della loro travagliata storia, Cinquanta sfumature di rosso. Fissati alcuni limiti alla perversione sconfinata di Christian, i due amanti sembrano aver trovato la giusta armonia di coppia. L’originale proposta di matrimonio, la sontuosa cerimonia nuziale e la romantica luna di miele in Europa non fanno che accrescere l’amore e l’attrazione tra i novelli sposi. Ma la felicità ritrovata infastidisce qualcuno. Jack Hyde (Eric Johnson), ex datore di lavoro di Anastasia, licenziato a causa di un comportamento sconveniente tenuto nei confronti della ragazza, è consumato dal rancore e dal desiderio di vendetta. Così come Elena Lincoln (Kim Basinger), vecchia fiamma di Christian, intenzionata a riconquistare le attenzioni del milionario.

The post

Regia di Steven Spielberg. Un film Da vedere 2017 con Meryl Streep, Tom Hanks, Sarah Paulson, Bob Odenkirk, Tracy Letts, Bradley Whitford.Cast completo Titolo originale: The Post. Genere BiograficoUSA, 2017, durata 118 minuti. Uscita cinema giovedì 1 febbraio 2018 distribuito da 01 Distribution

Tutti i giorni da giovedì 8 febbraio a domenica 11 febbraio: 17.30 – 20 – 22Lunedì 12 febbraio ore 22 – Martedì 13 febbraio ore 17.30

Convinto che la guerra condotta in Vietnam dal suo Paese costituisca una sciagura per la democrazia, Daniel Ellsberg, economista e uomo del Pentagono, divulga nel 1971 una parte dei documenti di un rapporto segreto. 7000 pagine che dettagliano l’implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Un’implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti. È il New York Times il primo a rivelare l’affaire, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un’ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post (ri)mette mano ai documenti e rilancia grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham, e del suo direttore, Ben Bradlee. Prima donna al timone di un prestigioso giornale, Katharine decide di pubblicare il monumentale scandalo di stato con buona pace degli investitori (il giornale era allora in fase di ristrutturazione finanziaria) e a rischio della sua azienda, della prigione e della carriera dei suoi redattori. Fedeli al primo emendamento e all’intelligenza dei propri lettori, i giornalisti del Washington Post svelano le manovre e le menzogne della classe politica, assestando il primo duro colpo all’amministrazione Nixon.

Morto Stalin, se ne fa un altro

Regia di Armando Iannucci. Un film Da vedere 2017 con Olga Kurylenko, Andrea Riseborough, Rupert Friend, Steve Buscemi, Jason Isaacs.Cast completo Titolo originale: The Death of Stalin. Genere CommediaGran Bretagna, Francia, 2017, durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 4gennaio 2018 distribuito da I Wonder Pictures

Lunedì 12 febbraio: 17.30 – 20. Martedì 13 febbraio: 20 – 22

La sera del 28 febbraio del 1953, Radio Mosca diffonde in diretta il “Concerto per pianoforte e orchestra n.23” di Mozart. Toccato dall’esecuzione che ascolta nella sua dacia di Kountsevo, Joseph Stalin domanda una registrazione. Ma nessuna registrazione era prevista per quella sera. Paralizzati dalla paura, direttore e orchestra decidono di ripetere il concerto. Tutti tranne Maria Yudina, la pianista che ha perso famiglia e amici per mano del tiranno. Convinta a suon di rubli, cede, suona e accompagna il disco con un biglietto insurrezionale. L’orchestra si vede già condannata al gulag. Ma l’indomani Stalin è moribondo. Colpito da ictus, muore il 2 marzo scatenando un conflitto feroce per la successione tra i membri del Comitato Centrale del PCUS.

giovedì 8 Febbraio 2018

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