Politica

Riccardo Rossi, due anni da sindaco a Brindisi: “Il virus ha azzerato un percorso, ora ripartiamo”

Donato De Ceglie
Riccardo Rossi
Tra due giorni l'ingegnere tranese, ricercatore Enea, festeggerà due anni di mandato. Gli abbiamo chiesto di tracciare un percorso di quello che è stato, sino ad oggi
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Riccardo Rossi, classe ’64, il 24 giugno 2018 con il 56,61% dei voti, guidando la coalizione composta da Brindisi Bene Comune (movimento politico e culturale di cui è stato tra i fondatori nel 2011), Liberi e Uguali, Pd e Ora Tocca a Noi, è diventato sindaco della città di Brindisi. Al primo turno ottenne il 23,5% dei voti andando al ballottaggio contro Roberto Cavalera, candidato del centrodestra. La sua vittoria fu accolta dai giovani e dai sostenitori che cantarono sulla scalinata delle colonne romane che segnano la fine della via Appia, “Bella ciao”. Abbiamo voluto ascoltare le parole di un nostro concittadino, sindaco di una città capoluogo di provincia, convinti anche possa diventare occasione di scambio di idee e visioni.

Un’aria di cambiamento che ha dovuto fare i conti con problemi finanziari del Comune, “Siamo partiti con una situazione di difficoltà dal punto di vista finanziario. Io ad inizio mandato sono stato presso la Corte dei Conti per stabilire un piano di risanamento che poi nell’anno successivo si è tramutato in piano di riequilibrio e assestamento. Abbiamo avuto una forte limitazione della spesa corrente, questo ha portato una seria razionalizzazione delle municipalizzate e poi ci ha portato ad una ricerca di fondi per gli investimenti per la città”.

Oggi Brindisi vive una fase di transizione, “Una trasformazione strutturale. Brindisi ha due poli, chimico ed energetico, molto importanti. L’energetico si avvia a ragionare sul carbone, stiamo interagendo con il governo nazionale e con l’Europa per intercettare finanziamenti ad hoc reperibili attraverso il Piano di investimenti per l’Europa sostenibile, il Just Transition Fund. Brindisi vivrà anche una trasformazione sociale, ci sono in ballo 1500 dipendenti, persone, che andranno riformate, riprogrammate”, dice Riccardo Rossi.

Una fase in cui si è inserito anche il Covid19, un problema impensabile che ha cancellato tutto. “Per tutto il 2020 la programmazione è stata azzerata e questo è accaduto in tutti i comuni italiani. Avevamo in progetto di porre la città di Brindisi al centro di un piano turistico e culturale diverso: ad aprile avevamo previsto il Medimex, il giro d’Italia, la Brindisi-Corfù, la tappa di Battiti. Avevamo un programma importante che oggi viene meno. L’attrattività turistica è una pagina che va riprogrammata. In questo momento abbiamo un aeroporto importante che al momento è praticamente chiuso, il traffico aeroportuale è quasi annullato. Tutto ciò per dirvi che dopo un primo lavoro di programmazione per rilanciare la città, ci ritroviamo a ripartire da zero”. Possiamo quindi dire che il lavoro di due anni oggi è quasi annullato? “No ma si ricomincia da capo, come se fosse il primo giorno. Ora dobbiamo ricostruire un tessuto economico che ha serie difficoltà rispetto a quanto accaduto”.

“Il tema fragilità del tessuto sociale su Brindisi è centrale. Noi abbiamo cercato di puntare gli investimenti per accrescere le occasioni di competitività e sviluppo del territorio. Abbiamo intavolato con il governo un discorso, insieme alla città di Lecce, per un Contratto di sviluppo per noi fondamentale. Causa cambio governo e Covid, questo discorso si è fermato per due volte ma dobbiamo tornarci subito. Un Contratto che riguarda per noi la Cittadella della ricerca, un polo universitario per accrescere il nostro capitale umano, essere attrattiva di start-up, speriamo possa essere un territorio fertile per nuove realtà”.

Una delle idee per far rivivere la città è stata Riusa Brindisi: “Sì, siamo orgogliosi di questo progetto. L’idea era quella di cercare spazi cittadini, parchi o immobili inutilizzati e attraverso un patto tra associazioni o cittadini con l’amministrazione, utilizzarli per realizzare attività. Abbiamo compilato una lista di beni sotto-utilizzati e sono arrivate davvero tante proposte. Gruppi di cittadini si sono interessati per firmare questo patto di collaborazione realizzando attività con importanti ricadute sociali. In un parco alcuni cittadini hanno creato una cooperativa che si occuperà di realizzare campi estivi per i giovani. C’è quindi un’idea di riutilizzare gli spazi della città in un rapporto di fiducia con i cittadini”.

Al sindaco di Brindisi, tra i fondatori di Brindisi Bene Comune, associazione “sorella” di Trani Bene Comune, abbiamo chiesto un parere sul Daspo Urbano, già attivo presso la città di Brindisi e recentemente approvato dal Consiglio comunale di Trani. Il provvedimento è stato preso di mira dalle associazioni tranesi, cosa ne pensa? “Da noi è già attivo per precedenti regolamenti approvati ma viene utilizzato soltanto su segnalazione della Questura per situazioni complesse, situazioni che nascono in alcuni luoghi specifici della città o in situazioni di difficoltà in alcune famiglie, non credo sia uno strumento molto utilizzato. Noi come amministrazione non lo abbiamo mai richiesto”.

Cosa sogna per Trani e per Brindisi? “Trani è una città in cui ho i miei affetti familiari, le auguro di continuare su una strada che le consenta di essere importante sul panorama pugliese e nazionale. Per Brindisi mi auguro che possa vivere una fase nuova, vivere una fase di passaggio e transizione, una città con grandi capacità di proporsi dal punto di vista culturale, turistico ma che viva anche la transizione del suo polo industriale e portuale. La sfida principale è spostare il modello di sviluppo verso la sostenibilità che tenga in piedi salute, ambiente e lavoro. E attraverso questa fase passare e diventare una città turistica, che sappia valorizzare i suoi beni monumentali, il suo paesaggio, i due castelli, la sua costa. Questa è la nostra principale sfida, il mio sogno è vederla diventare realtà. E spero possa offrire ai giovani lavoro, spero possa favorire il cambiamento di rotta per quelle statistiche legate alla povertà che desta grande preoccupazione”.

lunedì 22 Giugno 2020

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