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Ristrutturazione strategica di Amiu, la nota di Tommaso Laurora: “Trani terra di conquista”

La Redazione
Consiglio comunale
"Bisogna cambiare subito e a tutti i costi, evitando che si compia l'ennesimo sbaglio"
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“Ho notizie di accelerazioni e pressioni, pubbliche e nelle segrete stanze, in casa AMIU a riguardo della scissione tra AMIU Impianti e AMIU Servizl. Questa scissione venne deliberata, quale atto di indirizzo, dal Consiglio Comunale con provvedimento n.27 del 4/5/2016. In sostanza con la scissione per scorporazione, il ramo impiantistico diverrebbe autonomo rispetto al ramo servizi, il tutto nell’ambito della ristrutturazione strategica della azienda. È bene ricordare alla cittadinanza che AMIU Impianti, a seguito della chiusura della discarica (quindi priva di flussi di cassa in entrata) venne definita nel predetto provvedimento come “bad company”, nella quale far confluire tutti i rischi collegati ad un ramo impiantistico ormai improduttivo e a rischio collasso finanziario. Per consentire, di contro, ad AMIU Impianti di poter ottenere una propria redditività, nell’ambito della ristrutturazione strategica aziendale vennero conferite ad AMIU s.p.a. la Ricicleria e l’Isola Ecologica, affinché il loro utilizzo potesse attivare processi economici virtuosi, in grado di sostenere l’azienda AMIU Impianti a scorporarsi.”.

Tommaso Laurora, Vice Presidente Regionale di Italia in Comune interviene sul caso del Piano Industriale di AMIU s.p.a. 2015-2020, il quale “prevede investimenti per il rilancio della attività aziendale attraverso lo sviluppo della Ricicleria, ovvero la realizzazione di un impianto di compostaggio per la valorizzazione della FORSU, e relativo recupero energetico, e la realizzazione di un sistema integrato di gestione dei servizi per la valorizzazione economica dei rifiuti, sia come materiali recuperabili che come fonte di energia. In altre parole la “bad company” AMIU Impianti non dovrebbe nascere per essere posta in liquidazione, ma dovrebbe essere basata su un adeguato piano di risanamento e sviluppo, consentendo per altri versi ad AMIU Servizi di poter operare in house” scrive.

“In quel Consiglio Comunale del maggio 2016, io fui fra quelli che condivisero questo percorso. Successivamente ho dovuto verificare un totale inadempimento in ordine alle previsioni di investimenti per il potenziamento e sviluppo della parte impiantistica, che è rimasta così come venne conferita all’AMIU s.p.a nel 2016. Non solo. Il fondo del post esercizio, che andrebbe attribuito al ramo Impianti, risulta notevolmente diminuito in conseguenza del relativo utilizzo per il prelievo del percolato, autorizzato con autonoma ordinanza del sindaco, che si sarebbe comunque potuto evitare se fosse stato realizzato per tempo, invece che con inspiegabile e colpevole ritardo, il capping di copertura della discarica. Con tale situazione risulta evidente che scorporare oggi il ramo Impianti, oltre ad essere in contrasto con l’atto di indirizzo del Consiglio Comunale per mancanza dei presupposti, vuol dire metterlo consapevolmente in liquidazione e acquisibile da chi non si sa, favorendo in tal modo azioni speculative di non poco conto e la perdita di beni immobili pubblici. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.

“Trani è già diventata negli ultimi anni territorio di conquista in tutti i settori, in modo esplicito ed in modo occulto. Bisogna cambiare subito e a tutti i costi, evitando che si compia l’ennesimo sbaglio” chiude.

martedì 20 Agosto 2019

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