Politica

Prima donna sindaco della nostra città: tra passione e servizio Antonia Talamo ci racconta la sua vita

Ottavia Digiaro
Antonia Talamo
Ricordiamo una donna che resta il simbolo della città di Trani: Antonia Talamo prima e unica donna a rivestire la carica di sindaco nella nostra città
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Nella Giornata Internazionale della Donna ricordiamo una donna che resta il simbolo della città di Trani: Antonia Talamo prima e unica donna a rivestire la carica di sindaco nella nostra città. Eletta il 20 maggio 1966, “quando ancora la politica era una cosa seria e i comunisti erano comunisti e i democristiani erano democristiani, e nessuno si sarebbe mai sognato di passare da un partito all’altro, se non in casi straordinari e, di prendere decisioni senza averne prima parlato con il Segretario del Partito” (dal libro di Vittorio Lentini, “Sindaci – Assessori Consiglieri Comunali Trani 1946 -2008), Antonia Talamo durante il suo mandato ha realizzato importanti progetti di opere pubbliche come la ristrutturazione del Palazzo del Tribunale, le opere di consolidamento del Collettore Alluvionale da via Badoglio fino a via Cavour e il Piano Regolatore Generale.

nn

Lei è laureata in Chimica e, oltre ad aver collaborato con diversi laboratori chimici, ha dedicato la sua vita all’insegnamento. Ha insegnato presso la Scuola Media “G. Bovio” e l’istituto Professionale di Stato. Che tipo di professoressa è stata?

nn

Nella veste di professoressa rappresentavo un’istituzione e per questo ero severa, esigevo decoro ed educazione. Anche se forse a fine anno ero la più buona. Non ho mai tollerato la mancanza di rispetto. Oggi non condivido il trattare i professori come amici. Noi dobbiamo pretendere dai nostri alunni dovere e impegno nello studio, dobbiamo dare loro una preparazione adeguata per far sì che diventino professionisti. Molto spesso in giro incontro i miei ex alunni che mi ringraziano ancora a distanza di anni e questo mi rende soddisfatta. L’insegnamento per me è stata un’esperienza bellissima.

nn

Ad un certo punto della sua vita, ha deciso di entrare in politica. In particolare è stata sindaco dal 20 maggio 1966 al 1 settembre 1970. Cosa è la politica per Lei?

nn

Per me la politica è servizio. Oggi non mi ci rivedo nella nuova politica. Quando sono diventata sindaco non avevo uno stipendio, continuavo a lavorare come professoressa. Per fortuna i presidi mi davano l’opportunità di fare lezione durante le prime ore e poi dedicarmi alla mia città. Io vivevo il mio ruolo come un servizio alla gente, l’ascoltavo e cercavo di aiutarla. In consiglio comunale, ad esempio, ci si scontrava, ma dopo si finiva sempre con lo stringerci la mano. Si lavorava con un obiettivo comune, il bene della città. La politica è una cosa nobile.

nn

Dopo di Lei, nessuna donna è riuscita ad essere eletta sindaco. E’ ancora possibile, oggi, per una donna essere in politica?

nn

La donna deve essere in politica, perché ci mette entusiasmo, dedizione, impegno in tutto quello che fa. Le donne sono equilibrate e disinteressate. Le donne dovrebbero coalizzarsi e protestare civilmente. L’unico difetto è che molto spesso si fanno guerra tra loro, ma se cominciassero ad unirsi formerebbero un sodalizio vincente.

nn

Tanti giovani si dicono disinteressati e sfiduciati nei confronti della politica. Che consiglio può dare?

nn

Se fossi giovane farei la rivoluzione. Se avessi qualche anno in meno, ci avrei ritentato. Ho fiducia nei giovani, ma sono arrabbiata con loro. I giovani non possono tacere. Mi addolora vedere questa città così.

nn

Cari giovani, vi vedo apatici. Non perdete fiducia nella politica, ma unitevi e fate sentire la vostra voce. Io ho fiducia in voi, siete voi che adesso dovete aiutarci.

n

mercoledì 8 Marzo 2017

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