La seconda convocazione del Consiglio comunale è fissata per giovedì ma le campane d'allarme in casa "maggioranza" stanno suonando da giorni. In data odierna, a pesare sui numeri del registro del Presidente del Consiglio, oltre all'assenza di tutta l'opposizione – pronta ad intervenire nel caso il Consiglio si fosse tenuto – si prende nota delle assenze dei consiglieri Mannatrizio del Pd, Corrado, Loconte, Befano, Mastrototaro e Di Gregorio.
Su questi ultimi si basano le prestazioni politiche di una maggioranza costretta ad esibizioni da equilibrista al primo Consiglio comunale con tematiche dal peso specifico importante per il futuro della città. Beppe Corrado (Con Emiliano), è in una situazione politica di impasse, in attesa dello "scongelamento" della poltrona dell'ex assessora Marina Nenna. La presenza del suo solo zaino in Consiglio non è valsa come numero utile per contare i presenti.
Antonio Loconte, Antonio Befano e mister "Indipendenza" Giuseppe Mastrototaro formerebbero ormai un triumvirato dal percorso politico unico dato quanto comunicato alla stampa. I tre consiglieri, con questa nuova formazione, chiedono in maniera compatta al primo cittadino di concedere loro una nomina politica che possa rappresentarli in giunta. Ed il loro nome potrebbe permettere a Bottaro, con lo "scongelamento" di Marina Nenna, di chiudere il cerchio dell'azzeramento-non azzeramento.
Pesa anche l'assenza di Michele Di Gregorio, alla luce anche delle vicende "social" di cui si sta rendendo protagonista Raffaella Merra, anche lei assessore congelata. Di Gregorio, della lista Bottaro sindaco come Raffaella Merra, non ha più panni per coprire quanto emerso in questi giorni. Raffaella Merra ha deciso di perseguire una strada di impeto e di denuncia contro alcuni consiglieri nella sostanza ma nella forma – agli occhi dei cittadini e dei suoi follower – sta gettando discredito sull'intera amministrazione.
L'impianto di percolato e la stazione di trasferenza, in questa situazione, potrebbero rappresentare l'ultimo dei problemi: c'è una maggioranza da ritrovare. Per l'ennesima volta.