In 50 minuti di diretta social su Facebook, il neo assessore all'ambiente, Pierluigi Colangelo, risponde alle domande – ad alcune postegli in diretta tramite commento ha dichiarato che risponderà successivamente leggendo commento per commento – giunte negli scorsi giorni da consiglieri e associazioni o cittadini. Il tema all'ordine del giorno è il consiglio comunale di martedì 8 marzo durante il quale si discuterà dell'impianto di percolato nella discarica di Trani.
"È necessaria la variante urbanistica perché attualmente quello in cui ricadrebbe l'impianto è un terreno agricolo e la Regione, ente finanziatore dell'impianto di trattamento e della stazione di trasferenza, chiede quella variante", dice Colangelo. L'assessore ha più volte rimarcato l'importanza, a suo dire, di questo impianto per la discarica: "Il percolato è quel liquido che si forma per la normale degradazione dei rifiuti ed è quel liquido che raccogliamo con la pioggia per le condizioni strutturali e ambientali della discarica".
Tempi stretti e "urgenti" quelli che hanno portato in discussione consiliare l'impianto già martedì: "I fondi fanno parte del pon 2014-2020, richiedono un impegno di spesa entro i prossimi mesi per poter compiere entro il 2023 i lavori, salvo ulteriori proroghe. Abbiamo la necessità di approvare la variante urbanistica perché poi ci si possa sedere con la regione e addivenire ad una discussione sul disciplinare di intesa tra regione, comune e Amiu".
L'assessore Colangelo ha citato le domande di Adiconsum, FareAmbiente, del consigliere Centrone e alcune domande poste da quanti hanno seguito la diretta. "Il sito attualmente non è dichiarato inquinato ma potenzialmente inquinato ed è una definizione che riguarda il lotto 3 e 2 bis, non le particelle sulle quali andremo a realizzare l'impianto. L'impianto è automatizzato e potrà tenere costante e abbattuto il livello di percolato".
Inizialmente l'impianto opererebbe solo per la discarica di Trani ma l'assessore è stato chiaro: servirà anche discariche di comuni vicini "affinché quei paesi non spediscano percolato ad Avellino o altrove come facciamo noi oggi". Sul "concentrato", i fanghi del percolato lavorato, Colangelo assicura: "Non verranno assolutamente reimmessi in discarica, attualmente il sito più vicino è nel Lazio ma probabilmente quando avremo il nostro impianto si sarà ultimato un impianto a Taranto dove consegneremo il nostro concentrato".
"L'impianto di trattamento percolato – conclude l'assessore – oltre ad arginare il fenomeno inquinante (percolato che va in falda) sarebbe una sorta di assicurazione laddove dovessimo operare per rimuovere rifiuti, è un impianto che andrebbe ad operare per i 30 anni prescritti dalla legge perché la discarica possa ritenersi non più possibile causa di contaminazione per il territorio".