Da Instagram

Le opere grafiche di Mariangela: “Così ridisegno il provincialismo che ci attanaglia”

Aurora Bucci
Una delle opere di Mariangela Maranzano
Laureata in filosofia, si ispira a Jan Svankmahjer e lavora come grafica freelance: "Voglio fornire strumenti per leggere la realtà in maniera differente"
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Sono tempi duri quelli che ci ritroviamo a vivere, tempi di incertezza, di ricerca disperata dell’appiglio giusto per guardare all’anno che verrà con più fiducia. Per molti è naturale ricorrere all’arte, alla finzione e all’ironia nei periodi bui: come avremmo fatto durante lo scorso lockdown senza i meme che rimbalzavano all’istante dai social ai gruppi whatsapp? Siamo ancora, e di nuovo, nel pieno della pandemia, ma non dobbiamo perdere il senso della leggerezza, dobbiamo cercare di attraversare gli eventi per poter ricavare da essi un senso nuovo. Questo è solo uno dei messaggi che si celano dietro le opere della tranese Mariangela Maranzano.

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L’abbiamo intervistata per scoprire di più riguardo le sue grafiche che raffigurano la cattedrale di Trani in chiave decisamente atipica. Mariangela ha 32 anni, su carta è una responsabile creativa pubblicitaria, ma per staccare dalle richieste imposte dal lavoro propone sul suo profilo instagram con il nome d’arte di “Mariangela Aubergine” delle grafiche che possano smuovere un po’ la coscienza dei suoi concittadini. “Io utilizzo la cattedrale perché i tranesi si identificano in essa. Ciò che faccio, praticamente, consiste nel contrapporre la cattedrale a degli oggetti che io inserisco al posto del campanile. Questi oggetti rimandano ad una coscienza collettiva, ad un contesto realistico specifico o ad una tendenza del momento. In qualche modo, cerco di contrastare quel diffuso provincialismo che ci attanaglia. Mi piace animare la cattedrale perché riconosco sia un simbolo importante, ma al tempo stesso voglio stimolare le persone a guardare con occhi diversi la realtà a partire dalla propria, infatti, io stessa traggo sempre ispirazione da ciò che succede in città o che succede a me, poi cerco di portarlo agli altri”.

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Mariangela riesce con le sue opere a lasciare il segno e a suscitare stupore e domande senza spiegare nulla. Difatti, racconta: “Non mi piace definire le cose e ingabbiarle con una descrizione. Per ogni immagine che posto non scelgo mai neanche un titolo da dare. Preferisco lasciare l’interpretazione all’osservatore. Del resto, come diceva Nietzsche, “non ci sono fatti ma solo interpretazioni di interpretazioni”. Citare un filosofo non è casuale per Mariangela che si è laureata in filosofia e ora porta il bagaglio culturale dei suoi studi nelle opere che realizza. Dopo aver terminato l’università ha deciso di prendere tutta la matassa degli studi fatti e renderla pubblica in un modo visionario e tutto suo.

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“Ho studiato ancora e mi sono specializzata per fare quello che faccio oggi come graphic designer freelance” spiega l’artista tranese e aggiunge: “La mia influenza più grande è un surrealista e regista visionario nato a Praga: Jan Svankmajer. Mi piace il suo modo di fare critica e di basare i suoi film sulle sue grandi fonti d’ispirazione tra cui Freud, Marx e Edgar Allan Poe. A lui ho dedicato la mia tesi di laurea e sento che ha profondamente segnato il mio percorso e la mia visione delle cose.” La ricerca, la curiosità, il voler studiare e andare contro gli schemi, sono queste le cose che devono muoverci muovere ed è in questo che Mariangela crede fortemente. Alla base delle sue opere c’è il desiderio di “creativizzare” le ossessioni, le pressioni e i vizi della natura umana. Ma in fin dei conti, ognuno resta poi libero di vedere in quel campanile trasformato ciò che sente e ciò che vuole. Il suo intento, infatti, è fornire semplicemente degli strumenti per leggere la realtà in modo diverso e meno standardizzato, per contemplare l’assurdo e riuscire a scorgerne la bellezza. “Nelle cose che faccio tengo a rappresentare in maniera sottile proprio alcuni stereotipi attraverso una critica e una provocazione ironica. Ad esempio, quando inserisco i bambini che distruggono la cattedrale non ho fatto altro che esprimere la mia critica verso la pressione sociale di dover rispondere a determinate leggi non scritte imposte a noi giovani”.

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Attualmente Mariangela si occupa di comunicazione e realizza grafiche per aziende attraverso il progetto “Codico” che sta per ‘come dire come’: un sito che gestisce con una sua collega ed amica. Tra i progetti in cantiere in vista del nuovo anno c’è l’idea di realizzare stampe su tela, gadgets e shopping bags con le sue grafiche. “Mi piacerebbe provare a dare un taglio, o perlomeno uno scossone, alle solite stampe da cartolina standardizzate che vedo esposte nelle cartolibrerie. Credo che un prodotto artistico di questo tipo possa avere un valore aggiunto se contestualizzato al periodo che stiamo vivendo e alle tendenze attuali che inevitabilmente ci parlano”.

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Tutto ciò che profuma di passato ma non si reinventa finisce per restare immutato e per esser dimenticato. Per questo gli elementi tradizionali vanno arricchiti con il gusto unico del presente e Mariangela ha tutte le carte in regola per avvicinare sia giovani che adulti ad una cultura più pop, più dinamica e più libera dalle infrastrutture della mente. L’ordinario passa, ecco perché dobbiamo cercare la bellezza nel contrasto, come avviene nelle sue grafiche. Nel suo piccolo tentativo di guardare con più leggerezza ed ironia la realtà, si cela già un gran bel successo, oltre che un insegnamento prezioso.

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venerdì 31 Dicembre 2021

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