Cultura

Dabar e God Monday: i podcast di don Domenico Bruno

Ottavia Digiaro
Don Domenico Bruno e i ragazzi che collaborano con Dabar
God Monday e Dabar in the night sono programmi rivolti a credenti e non, a chi ha desiderio di approfondire e a chi ha semplicemente voglia di trascorrere del tempo in modo piacevole e divertente
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Tra i tanti modi per affrontare questa situazione che ci vede chiusi in casa ci sono i giochi di parole. Sono tante le parole dette e ascoltate, in questo periodo, tra amici e parenti, vicini di casa e dirimpettai, sociologi e virologi. Diversi sono anche i mezzi utilizzati, dalle classiche telefonate ai sistemi di messaggistica, alle applicazioni di videochiamata. Ma stanno prendendo ancora più sopravvento i podcast, accessibili da qualsiasi dispositivo e possono essere fruibili in diretta o in qualsiasi momento della giornata.

«Mi occupo di podcast da ormai tre anni – ci racconta don Domenico Bruno – Tutto ha avuto inizio mentre cercavo un modo homemade di fare radio e mi sono imbattuto nel mondo del podcasting, una sorta di rubrica radiofonica on demand libera da tempi e linguaggi radiofonici. Da questo momento, studiando anche comunicazione, ho iniziato a progettare la mia tesi di dottorato proprio sulla comunicazione nel podcast».

Abbiamo intervistato don Domenico, viceparroco presso la parrocchia degli Angeli Custodi di Trani, che ha deciso di lanciarsi nella conduzione di un quiz radiofonico. Ultimamente non è una novità vedere un prete alle prese con catechesi sui social, e don Domenico ha trovato un modo diverso e divertente.

«Il mio primo podcast risale al 2017 – ci sottolinea – Ad oggi ho diversi podcast, due dei quali sono God Monday e Dabar. GodMonday nasce nell’estate 2018 quando ho conosciuto don Fabrizio Della Bella, di Cuneo, nel mondo del podcasting. All’inizio ero diffidente, ma poi mi sono lasciato convincere da lui e ci siamo lanciati in quest’avventura che credevo sarebbe finita subito, mentre l’intesa che si è venuta a creare e gli ascolti inaspettati ci hanno incoraggiato a continuare».

GodMonday, gioco di parole tra God (Dio) e Monday (Lunedì) che richiamano Good Morning (Buongiorno) nasce proprio per aiutare il risveglio del lunedì mattina; una conversazione “celestiale” per accompagnare tra battute e sorrisi gli ascoltatori a lavoro e a scuola.

«Da qualche settimana – continua don Domenico – sono stati gli stessi ascoltatori a chiederci di portarlo al lunedì sera, complice le serate libere e della quarantena. E gli ascolti si sono raddoppiati come raddoppiato è anche il tempo di durata della puntata che è arrivato a un’ora. Gli argomenti si sono infittiti le risate non sono mancate. È un modo bello per allenare la mente a restare sveglia e immaginare gli speaker senza poterli vedere. È curioso vedere la chat che si anima in modo allegro e ci teniamo compagnia a vicenda».

Come ogni esperienza che si vive si conserva sempre qualche aneddoto, che si ricorda con piacere «Il ricordo più bello di GodMonday è stato quando a settembre scorso don Fabrizio ha portato in Puglia i suoi giovani che hanno pernottato nella mia parrocchia. In quell’occasione abbiamo trasmesso due puntate stando insieme fisicamente, le nostre voci avevano pure un corpo!»

L’altro podcast di cui don Domenico si occupa è Dabar, parole in circolo nato lo scorso autunno con un taglio più culturale che durante ogni puntata vede l’analisi di una stessa parola in ambito scientifico, religioso e filosofico.

«Anche questo, nato un po’ per gioco, – ci racconta – ha subìto un mutamento. Infatti, se durante la settimana i follower suggeriscono le parole da trattare il sabato mattina, durante la quarantena hanno espresso il desiderio di farci compagnia di sera giocando con le parole e chiamando a intervenire anche alcuni ospiti».

Dabar in the night, parole di notte, è un contenitore di giochi, che don Domenico insieme ad alcuni giovani tranesi Francesco Albino e Mariangela Leone che, oltre alla modalità radio, propongono in contemporanea anche con la trasmissione video su YouTube, con l’ausilio tecnico di Bibiana Adamantino, social media manager del programma. Il programma propone agli ascoltatori di giocare in diretta con le parole.

«Sono diverse le prove alle quali noi conduttori, in 45 minuti, sottoponiamo ad alcuni ospiti chiamati a sorpresa tra stupore e risate. Non manca, inoltre, l’intervento in chat del pubblico che tra battute e saluti anima lo show e ha l’importante funzione di aiutare gli ospiti».

«Il ricordo più bello di Dabar – continua don Domenico – è legato all’inizio del programma, quando si trasmetteva tutti e tre fisicamente dallo stesso microfono. Qualche volta abbiamo ospitato anche alcuni ascoltatori nello studio di registrazione che l’estate scorsa abbiamo costruito insieme».

Dabar in the night vivrà anche dopo la quarantena? «Ci stiamo pensando, e stiamo valutando di non sopprimerlo del tutto, ma di ridurre la periodicità settimanale a mensile. Sono tante le soddisfazioni che questo podcast ci sta regalando e non vogliamo lasciarlo».

domenica 3 Maggio 2020

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