150 anni Biblioteca Comunale

36 anni di lavoro presso la Biblioteca comunale. Il racconto di Mario Schiralli

Ottavia Digiaro
Mario Schiralli
Direttore della biblioteca comunale G. Bovio, giornalista, padre e marito: tutto questo è Mario Schiralli, un uomo che è riuscito sempre a conciliare queste quattro anime
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“Confesso che ho vissuto”. Prendendo in prestito le parole di Pablo Neruda, Mario Schiralli conclude così la nostra chiacchierata, affermando di aver vissuto una vita piena e soddisfacente.

Direttore della biblioteca comunale G. Bovio, giornalista, padre e marito: tutto questo è Mario Schiralli, un uomo che è riuscito sempre a conciliare queste quattro anime.

Per celebrare i 150 anni della biblioteca comunale G. Bovio, abbiamo intervistato il suo storico direttore, dopo Benedetto Ronchi. Ha sempre lavorato presso Palazzo Vischi e per alcuni anni ha avuto il suo studio proprio nella sala Beltrani.

“Ho un primato: sono l’unico, almeno per il momento, che ha lavorato per 36 anni ininterrotti in biblioteca. Un lavoro intenso che mi ha regalato tanto; mi ha dato l’opportunità di conoscere grandi personalità e di lavorarci a fianco. Ho incontrato Umberto Eco, Giuseppe Berto, scrittore de “Il male oscuro”, Cesare Brandi che con Renato Gattuso ha scritto “Il pellegrino di Puglia”. Ho fatto da cicerone a Carlo e Diana d’Inghilterra e ai reali del Belgio”.

Mario Schiralli si racconta ripercorrendo gli anni di lavoro in biblioteca. Sono gli anni Ottanta, anni in cui c’è un fermento di attività e di cultura e anche Trani e la sua biblioteca è investita da questo alone di cultura.

“Non posso non ricordare i tre congressi nazionali che la biblioteca ha organizzato e che in essa si sono svolti. Tre tematiche diverse: uno sulla campagna, uno sull’urbanistica e uno su Francesco De Sanctis. Quest’ultimo congresso fu molto importante, organizzammo anche una mostra itinerante. Abbiamo anche creato una pinacoteca in biblioteca, per dare la possibilità a pittori moderni di esporre le proprie opere d’arte e di donarne una alla biblioteca”.

Ma oltre agli eventi, la biblioteca viveva, e continua a vivere, di studenti e studiosi che ogni giorno la frequentavano, animando i suoi spazi. “La biblioteca è sempre andata incontro alle esigenze dei suoi frequentatori. Ricordo quando l’amministrazione mise a disposizione 50milioni per l’acquisto di manuali di medicina. Gli universitari venivano in biblioteca a studiare e si passavano i libri alla fine di ogni esame. Oggi quei ragazzi sono affermati primari e dottori della nostra città. Per me oggi incontrare i ragazzi che venivano in biblioteca e ritrovarli affermati nelle loro professioni è una grande soddisfazione”.

La biblioteca comunale G. Bovio ha, inoltre, sempre avuto un ruolo centrale nella vita sociale della città, organizzando serate musicali e cinematografiche, grazie alle strumentazioni all’avanguardia di cui disponeva. “Ricordo quando Elena Sofia Ricci e Diego Abatantuono girarono un film a Trani. Registravano le varie scene e le inviavano le pizze a Roma che le modificavano e le rispedivano qui. Per rivederle, i tecnici utilizzavano proprio le strumentazioni tecnologiche della biblioteca.”

“Ho sempre cercato di far avere qualsiasi tipo di strumentazione tecnologica alla biblioteca per essere sempre utile alla cittadinanza. Spesso le maestre mi chiedevano di portare le loro classi in biblioteca per far proiettare documentari o altro materiale utile allo studio”.

“Tra i tanti pregi” sottolinea Mario Schiralli, “voglio indicarne due: il contatto con le università, in particolare con quella di Bari, ma anche con la Federico II di Napoli e poi il rapporto con il super carcere di Trani. Erano gli anni in cui le carceri erano pieni di brigatisti. Il personale in servizio in carcere veniva in biblioteca con un elenco di libri per il prestito”.

Una biblioteca che da 150 anni scrive la sua storia anche grazie alla passione e all’ardore per chi ci ha lavorato e continua a farlo.

giovedì 23 Aprile 2020

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