Cultura

La pitonessa, il pirata e l’acuto osservatore: il libro sarà presentato a Luna di Sabbia

La Redazione
Juan Martin Guevara a Luna di Sabbia
Il saggio, scritto a quattro mani con Lorenzo Leporiere e arricchito da una prefazione firmata da Massimo Polidoro, annoda la temperie culturale dell'epoca alle stravaganti vicende di una rozza popolana, sedicente medium a effetti
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La pitonessa, il pirata e l’acuto osservatore. Spiritismo e scienza nell’Italia della belle époque è un saggio di carattere storico-scientifico che intende guardare con occhio critico, attento e smaliziato, curioso e distaccato, a tratti irriverente, a quel bizzarro e affascinante fenomeno antropologico, sociale e culturale denominato “spiritismo moderno”. La cosiddetta moda dei tavoli danzanti, giunta in Europa dall’America di metà Ottocento, rivela l’interesse del grande pubblico per il mistero, per l’occulto che, in questo caso, prende la forma degli spiriti dei disincarnati e dei numerosi fenomeni medianici apparentemente inspiegabili. Ma anche quella voglia di credere che non risparmia nemmeno numerosi uomini di scienza, pur figli del positivismo e di certo scientismo, determinati ad analizzare ogni dettaglio di quelle sedute per venire a capo dei segreti in esse racchiusi.

Il saggio, scritto a quattro mani con Lorenzo Leporiere e arricchito da una prefazione firmata da Massimo Polidoro, annoda la temperie culturale dell’epoca alle stravaganti vicende di una rozza popolana, sedicente medium a effetti fisici che, grazie alle attenzioni a lei rivolte da scienziati di fama mondiale, divenne presto una vera e propria diva, di più, la “diva des savants”: Eusapia Palladino.

Figlia del sud, originaria di Minervino Murge nell’allora Terra di Bari, questa donna dalle misteriose capacità rappresenta il perfetto “caso di studio” per quegli scienziati interessati a far luce sulla natura umana e sulle ignote plaghe dell’incredibile ma plausibile. Scienziati come Filippo Bottazzi, anch’egli di origini pugliesi, che tentò un’indagine in laboratorio della fisiologia della medianità di Eusapia. O come Cesare Lombroso che di fronte ai prodigi di questa donna passò dall’intransigente incredulità alla cieca credenza. Un sud in dialogo non soltanto col nord Italia, ma col mondo intero: Francia, Polonia e persino Russia e Stati Uniti si appassionarono al caso della prodigiosa medium pugliese restandone, in certi casi, letteralmente abbagliati.

Pubblicato a un secolo esatto dalla morte di Eusapia Palladino per i tipi dell’Editrice Bibiliografica questo saggio riaccende i riflettori sul nostro sud e sulla necessità di riscoprirne le storie altre, forse poco note ma non per questo meno affascinanti e interessanti. Storie da rileggere con più spirito critico e meno illusorie aspettative.

Francesco Paolo de Ceglia insegna Storia della scienza presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro. E’ studioso e divulgatore del pensiero scientifico moderno, in particolare nei suoi rapporti con l’estetica e la teologia

martedì 9 Ottobre 2018

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