Cultura

La città spezzata, l’ultima opera di Leonardo Palmisano presentata a Luna di Sabbia

La Redazione
La città spezzata
"Il prossimo Dies Irae che possa produrre una ripartenza quando ci sarà? Quando sapremo raccontarci la tangentopoli barese"
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Bari è uno dei più grandi capoluoghi meridionali ma è l'unico a non aver mai avuto un centro di potere univoco. Una città divisa tra istituzioni e forze sociali, fascisti e comunisti, ricchi e poveri, una città disarmonica che si sviluppa tra antinomie e opposizioni, costruita grazie all'apporto di tribù non baresi che l'hanno arricchita di fame e di lavoro. 

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La città spezzata, l'ultimo libro ("il più intimo", confessa l'autore, nda) di Leonardo Palmisano, è una lettera d'amore struggente e nostalgica per la sua città. Una passeggiata lunga anni, durante la quale si serve dell'incontro con l'altro, del dialogo e dell'intervista per raccontare attraverso nomi e volti la costruzione di una comunità. 

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Leonardo Palmisano, barese classe 1974 è dirigente d’impresa, scrittore e autore di inchieste. Presiede la società cooperativa Radici Future Produzioni, è direttore artistico di LegalItria ed è membro del Gruppo Legalità della Direzione Nazionale di LegaCoop. Analista di sistemi criminali e migrazioni, è coordinatore di progetti antimafia istituzionali. Premio Livatino contro le mafie e Colomba d’oro per la Pace. Per Fandango Libri ha pubblicato con Yvan Sagnet Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento (2015), Mafia Caporale (2017), Ascia nera. La brutale intelligenza della mafia nigeriana (2019). Sempre per Fandango Libri ha esordito con la serie di gialli sul ‘bandito Mazzacani’: Tutto torna. Il primo caso del bandito Mazzacani (2018), Nessuno uccide la morte. Mazzacani sulle tracce di Colucci (2019) e Chi troppo vuole. Mazzacani trova la sua vendetta (2020).

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"Bari – dice durante la presentazione tenutasi a Luna di sabbia domenica 27 settembre – soffre la presenza di forze esterne, come Amazon. Si ritrova a confrontarsi con attori economici che non è pronta ad affrontare, non è attrezzata". Il racconto è diviso in due parti, il positivo e il negativo ma a spezzare la città e le generazioni al suo interno, ci pensano due eventi che Leonardo racconta: "Il rogo del Petruzzelli, uno dei più grani attentati di mafia della nostra terra, che rappresenta la fine di una possibilità di far diventare la città un motore economico culturale. Il rogo ha spezzato un sogno, un processo. L'altro evento, questa volta positivo ma altrettanto esplosivo, è l'abbattimento di Punta Perotti. Sul piano simbolico è un atto liberatorio che ha raccontato a tutti che si poteva uscire dall'egemonia dei palazzinari. Questi due eventi hanno spezzato la città, creato una frattura che ha in qualche maniera segnato il punto di inizio di un nuovo corso".

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lunedì 27 Settembre 2021

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