Cronaca

Canoni di locazione de “Le Lampare”: indagati sindaco, assessori e dirigenti

La Redazione
Amedeo Bottaro commenta l'avviso di conclusioni indagini su Facebook
L'inchiesta verte sullo 'sconto' di 60mila euro per alcuni lavori di ristrutturazione dell'immobile
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Concorso in abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico commessi da pubblico ufficiale. Sono i reati contestati dalla Procura di Trani – a vario titolo – al sindaco Amedeo Bottaro, a cinque assessori (quattro dei quali non più in carica) e a due dirigenti del Comune per una delibera di giunta con la quale, nel 2016, è stata compensata la somma di 60mila euro di canoni di locazione dovuti dalla società che gestisce il ristorante “Le Lampare al fortino”. Agli otto indagati è stato notificato l’avviso di conclusione indagini firmato dal pm Giuseppe Francesco Aiello e dal procuratore Antonino Di Maio. Sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati è finita, in particolare, una delibera di giunta del settembre 2016 con la quale l’amministrazione comunale (sentito il parere dell’ufficio legale e sulla base dell’attestazione di congruità del dirigente dei Lavori pubblici) riconosceva un debito di 191mila euro a carico della società per canoni di affitto non pagati, escludendo però la somma di 60mila corrispondenti al costo dei lavori di demolizione e ricostruzione di un solaio eseguiti sull’immobile: la somma era stata compensata con canoni di concessione dovuti di pari importo. Questo, secondo la Procura, avrebbe procurato al ristoratore un vantaggio “ingiusto” poiché le spese in questione sarebbero dovute gravare interamente sulla società, in base a quanto stabilito dal regolamento comunale. Contestati anche i reati di falso perché nella delibera in questione si dava atto del fatto che il titolare della società di ristorazione rinunciava ad appellare una sentenza del Tribunale civile di Trani del 2016, quando però era ormai passata in giudicato. Oltre al sindaco Bottaro e ai 5 assessori (Luca Lignola e gli ex Giovanni Capone, Raffaella Bologna, Debora Ciliento e Grazia Di Staso), sono indagati anche il responsabile dell’ufficio legale del Comune, Michele Capurso, e il dirigente dell’area lavori pubblici, Giovanni Didonna. Il primo cittadino, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha dichiarato: “Molto serenamente aspetteremo l’esito delle indagini, soprattutto forti del fatto di essere riusciti a recuperare circa 200mila euro, credito maturato sin dal 2005”.

martedì 1 Ottobre 2019

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