Cronaca

Sistema Trani: rigettate le eccezioni delle difese, il processo va avanti

La Redazione
Aula processi nel Tribunale di Trani
Si riprende il 3 ottobre per la trascrizione delle intercettazioni
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Rigettate tutte le eccezioni delle difese. Così il collegio del Tribunale di Trani (presieduto da Giulia Pavese, con giudici a latere Paola Angela De Santis e Filomena Sara De Rosa) ha deciso, questa mattina, sulla presunta nullità di due capi di imputazione (almeno nella loro formulazione) e su alcune possibili prescrizioni nel processo sul cosiddetto ‘Sistema Trani’, che vede imputate 14 persone. Quindi il processo va avanti e, nella prossima udienza del 3 ottobre, verrà conferito l’incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche; mentre nelle due udienze già fissate per novembre comincerà l’esame dei testi dell’accusa, sostenuta dal pm Marcello Catalano. Il processo prende le mosse dall’inchiesta ribattezzata ‘Sistema Trani’, coordinata dall’ex pm di Trani Michele Ruggiero (oggi in servizio a Bari), che nei primi giorni del 2015 portò alla caduta dell’amministrazione comunale di centrodestra guidata da Gigi Riserbato. Si ipotizzava l’esistenza di un sistema politico-affaristico atto a imporre assunzioni con logiche clientelari e interferire anche nelle gare pubbliche in città. Per questo, il 20 dicembre 2014 vennero arrestati lo stesso Riserbato (che beneficiò dei domiciliari) e l’ex vicesindaco Giuseppe Di Marzio; gli ex consiglieri comunali di centrodestra, Maurizio Musci e Nicola Damascelli; l’ex amministratore unico di Amiu, Antonello Ruggiero, e il funzionario comunale (all’epoca in forze all’ufficio Appalti), Edoardo Savoiardo (anche lui ai domiciliari). Tutti e sei sono ora a processo, ma per tutti è caduta l’ipotesi di associazione a delinquere e per Riserbato anche le ipotesi di concussione e truffa aggravata. Sono imputati anche l’ex segretario generale del Comune, Pasquale Mazzone, e il referente della Sicurcenter di Palermo (l’azienda che si era aggiudicata in un primo momento l’appalto per la vigilanza degli immobili pubblici), Nicola Lisi. Rispondono dei reati, contestati a vario titolo, di turbata libertà degli incanti nel procedimento di scelta del contraente e di concussione contestate per altri casi.

Alla sbarra ci sono anche quanti vennero coinvolti nel secondo filone dell’inchiesta, ribattezzato ‘Sistema Trani bis’ che, l’8 giugno 2016, deflagrò nell’arresto di Sergio De Feudis, dipendente dell’ufficio Ragioneria del Comune. Questa volta il pm Ruggiero ipotizzava l’esistenza di un sistema criminoso che avrebbe gestito la macchina amministrativa, consentendo la proroga dei servizi pubblici ad aziende e la liquidazione di compensi non dovuti grazie a falsificazioni informatiche degli impegni di spesa. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, peculato, concussione, falso materiale e ideologico in atti pubblici, abuso d’ufficio, turbata libertà di scelta del contraente e degli incanti. A processo oltre a De Feudis, ci sono Edoardo Savoiardo (quest’ultimo implicato anche nel primo filone); l’ex comandante della polizia locale, Antonio Modugno; gli ex dirigenti del Comune, Luca Francesco Paolo Russo e Domenico Guidotti; l’ex presidente della cooperativa ‘Vigilanza tranese’, Vincenzo Giachetti, e un ex dipendente della coop ‘Un amico per Trani’, Carlo Addamiano. Nel processo il Comune di Trani è costituito parte civile.

giovedì 19 Settembre 2019

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