Un controllo di routine, per valutare eventuale vendita di prodotti non da banco nelle parafarmacie, che si trasforma in un’attività investigativa che potrebbe ricostruire una mappa della malavita che nessuno si sarebbe aspettato. C’è incredulità infatti per il sequestro dei locali della parafarmacia Loprieno, di Domenico Loprieno, tranese di 33 anni, fermato ieri al termine dell’ispezione prima dei carabinieri dei Nas coadiuvati dai militari della Compagnia di Trani. Incredulità di clienti e residenti perché mai nessuno avrebbe immaginato che in quell’attività commerciale in pieno centro, dietro la mitezza di chi indossava un camice, si potessero celare in quella Parafarmacia di via de Robertis una serie di attività illecite di alto spessore criminale.
Un fucile mitragliatore Kalashnikov, 7 pistole, alcune delle quali con matricola abrasa, una carabina calibro 22, anch’essa con numero di serie cancellato, munizionamento di circa 700 proiettili, 180 grammi di cocaina e 1000 euro di banconote false. In seguito i militari hanno perquisito l’abitazione del professionista, presso la quale sono stati scovati 15mila euro falsi. Alle operazioni hanno preso parte anche i carabinieri della Sezione scientifica del Comando provinciale.
Le accuse mosse al farmacista sono quelle di detenzione di armi, droga e banconote false ma le indagini cercheranno di stabilire se dietro il farmacista – che ha utilizzato abitazione e attività come deposito – ci fosse l’attività criminosa di terzi. È probabile che il fascicolo passi alla Direzione distrettuale antimafia, soprattutto se dagli accertamenti sulle armi dovesse emergere che le stesse siano state utilizzate per fatti di sangue.