Cronaca

“Le chiavi della città”, interrogati l’ex presidente Amato e l’ex tesoriere Bellomo

La Redazione
Procuratore Di Maio
Domani davanti al Gip compariranno Altieri (ex vicepresidente) e Mosconi
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In tutto dieci ore di interrogatorio. Sette per Michele Amato e tre per Michele Bellomo, rispettivamente ex presidente ed ex tesoriere della Asd Vigor Trani, finiti ai domiciliari il 17 maggio scorso nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza la distrazione di fondi dal Football Club Bari 1908 in favore della squadra tranese, in cambio di appalti in città. Nella stessa operazione è stato arrestato anche l’ex patron del Bari calcio, Cosmo Antonio Giancaspro (l’unico in carcere); mentre ai domiciliari sono finiti l’ex vicepresidente dell’Asd Vigor Trani, Alberto Altieri, ed Emanuele Mosconi. Contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere, bancarotta, riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita aggravata. Il primo a essere interrogato, nel carcere di Trani, dal Gip Anna Lucia Altamura è stato, questa mattina, l’avvocato Michele Bellomo. Assistito dall’avvocato Tommaso Barile, Bellomo ha risposto alle domande chiarendo i rapporti con Giancaspro e gli altri co-indagati, negando invece di aver incontrato il sindaco di Trani, al di là delle occasioni ufficiali. E’ finito solo nel tardo pomeriggio l’interrogatorio dell’ex presidente Amato, il quale – assistito dall’avvocato Maurizio Masellis – ha chiarito il contenuto delle intercettazioni che lo incastrerebbero e anche quello di alcuni documenti, già sequestrati dalla guardia di finanza in fase di indagini. Per lui l’avvocato ha chiesto la revoca della misura cautelare; mentre il legale di Bellomo si è riservato di depositare l’istanza in un secondo momento.

Nell’inchiesta sono indagati, a piede libero, anche cinque tra amministratori, dirigenti e dipendenti del Comune di Trani: il sindaco Amedeo Bottaro, che risponde di concorso in peculato con Altieri, Amato e Bellomo, nonché di falso ideologico e abuso d’ufficio; l’ex segretario comunale Carlo Casalino (che risponde di falso ideologico per la sottoscrizione della delibera); il comandante della polizia locale, Leonardo Cuocci Martorano, il funzionario Pasquale Ferrante e il consigliere comunale Diego Di Tondo (per abuso d’ufficio).

Bellomo e Amato sono ritenuti organizzatori nell’ambito dell’associazione a delinquere, costituita e promossa da Giancaspro. Ciascuno di loro, secondo quanto contestato nell’ordinanza di custodia cautelare, “finanziava personalmente l’Asd” e “partecipava al programma criminoso ideato da Giancaspro con la consapevolezza di ottenere non soltanto il ristoro delle somme anticipate bensì anche il riparto degli utili futuri derivanti dagli affari illeciti del sodalizio”. Bellomo, inoltre, “partecipava personalmente agli incontri con il sindaco, o comunque, li organizzava, anche attraverso Altieri Alberto, che invitava ripetutamente a fare pressioni su Bottaro al fine di favorire la conclusione dei vari affari promessi, nella consapevolezza che questa fosse la condizione perché Giancaspro continuasse a finanziare la squadra”. Non solo. “Ritirava personalmente – sostiene la Procura – il denaro derivante dagli incassi dei parcheggi delle partite casalinghe della F.C. 1908 che poi consegnava ad Amato perché effettuasse i versamenti sui conti dell’Asd”.

Domani saranno interrogati, sempre in carcere, gli altri due indagati ai domiciliari, cioè Altieri e Mosconi. Non c’è ancora alcuna decisione invece in merito all’istanza di revoca della misura, o in subordine di attenuazione, della misura cautelare per Giancaspro, interrogato lunedì scorso dal gip. Mentre per il sindaco Amedeo Bottaro, che ha subìto un sequestro da 46mila euro, l’avvocato Mario Malcangi ha preannunciato istanza di riesame.

giovedì 23 Maggio 2019

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