Cronaca

Pistola e cocaina a richiesta, ma il “caso Striscia” dice tanto altro sulla nostra città

La Redazione
Vittorio Brumotti a Trani
Tra il giorno della presenza di Brumotti e quello della messa in onda, di mezzo son stati pubblicati link e articoli con foto di repertorio e notizie contrastanti sulle condizioni fisiche del presentatore
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Il caso “Brumotti” ha fatto scalpore. Sin da subito. Sin da quando abbiamo pubblicato la notizia della sua presenza a Trani, seguita dal vivo da decine di persone che hanno raggiunto via Alvarez per lo “spettacolo” placato poi dalla presenza di almeno 4 mezzi dei Carabinieri giunti da Bari e coadiuvati dai militari della Compagnia di Trani.

Nel servizio di Striscia La Notizia andato in onda lunedì sera ci sono alcuni dati oggettivi: la proposta di acquisto di un’arma, la presenza di sostanza che agli inviati di Striscia viene presentata come cocaina, la presenza di un pregiudicato e di un ex guardia giurata (colui che avrebbe procurato l’arma). Ma soprattutto, a fine video, uno spaccato di realtà: l’avversione verso le telecamere, quasi a difesa dei protagonisti del servizio.

Tra il giorno della presenza di Brumotti e quello della messa in onda, di mezzo son stati pubblicati link e articoli con foto di repertorio e notizie contrastanti sulle condizioni fisiche del presentatore. Trauma cranico, ricovero, occhio gonfio, firma per le dimissioni. Notizie futili per l’utilità comune, notizie utili per il traffico dei siti. Notizie e dati che hanno anche amplificato l’enfasi del servizio e l’attesa dello stesso, facendo crollare le aspettative e perdendo il focus della denuncia.

Ci saremmo preoccupati di più solo in caso di aggressione fisica più violenta? Che effetto ci fa vedere quanto possa essere facile acquistare un’arma? Le forze dell’ordine hanno tutto sotto controllo, anche questi locali, anche questo quartiere, quello che viene ripreso dalla troupe di Brumotti. Ma probabilmente non è abbastanza. Trani non è un’isola felice come sempre è stata descritta, ha come ogni città i suoi fulcri di malessere e malaffare. Ma che percezione di tranquillità e sicurezza c’è nei cittadini? Stando al servizio, sembrerebbe che la preoccupazione maggiore sia quella di comparire davanti ad una telecamera di un programma televisivo (e non giornalistico), di denuncia, ma pur sempre un programma di intrattenimento.

C’è davvero bisogno di Striscia o delle Iene per denunciare l’illegalità?

mercoledì 27 Marzo 2019

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