Cronaca

Caccia, condannati dirigente del Corpo forestale e guardie volontarie

La Redazione
Tribunale di Trani
L'inchiesta partì dalla morte per infarto di un cacciatore avvenuta nel 2005 a Spinazzola
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Tre condanne, a distanza di oltre 10 anni, e poi una serie di prescrizioni enassoluzioni per il caso delle perquisizioni fatte – secondo l’accusa – neinconfronti dei cacciatori, in diverse località del Nord Barese, con metodi poconortodossi da guardie venatorie volontarie del Wwf e anche da un agentendell’allora Corpo forestale dello Stato. L’inchiesta partì dalla morte (perninfarto) di un cacciatore durante una perquisizione a Spinazzola. Alla sbarrandavanti al giudice monocratico del Tribunale di Trani erano finite,ncomplessivamente, otto persone per i reati – contestati a vario titolo – di violenzanprivata continuata aggravata, omicidio colposo con morte come conseguenza dinaltro delitto, falso ideologico e materiale, abuso d’ufficio, calunnia enlesioni aggravate, commessi fra il 2003 e il 2007 nel Nord Barese. Il giudicenmonocratico del Tribunale di Trani, Paola Buccelli, ha condannato a tre anni enmezzo l’agente del corpo forestale Raffaele Stano (barese di 52 anni, difeso danAlessandro Dello Russo), con interdizione per cinque anni dai pubblici uffici;nmentre ha condannato a due anni e mezzo le guardie venatorie volontarie (innpossesso di qualifica della Provincia di Bari e dunque pubblici ufficiali,nnonché agenti di polizia giudiziaria) Moisè Mario Salvatore Checchian(barlettano 47enne, difeso da Maurizio Altomare) e Pasquale Salvemini (51 dinMolfetta, rappresentato da Felice Petruzzella) per il reato di falsitànideologica commessa dal pubblico ufficiale. Gran parte delle contestazioni loronaddebitate dalla Procura di Trani sono cadute in prescrizione; mentre i trensono stati assolti (per non aver commesso il fatto) dall’accusa di avernfalsificato i verbali di sommarie informazioni stilati subito dopo la morte perninfarto del cacciatore 82enne, avvenuta a Spinazzola nel novembre 2005, insiemenalle guardie venatorie volontarie Angelo Raffaele Nitti e Domenico Barconen(anch’essi assolti). Con lo stesso dispositivo il giudice ha assolto – per nonnaver commesso il fatto – anche Michele De Gioia (guardia venatoria volontaria)ne Giovanni Di Gioia (socio Wwf) dall’accusa di violenza privata aggravata;nprescritti, infine, gli altri reati contestati alle guardie volontarie AngelonRaffaele Nitti, Domenico Barcone e Giulio Sasso. Il giudice ha anche stabilitonche gli imputati condannati – insieme all’ex Provincia di Bari e al Ministerondelle Politiche agricole citati come responsabili civili – debbano risarcirenalle parti civili i danni patrimoniale e non, da liquidarsi in separata sede.

Secondo quanto contestato dalla Procura di Trani, alcuni degli imputatinerano “animati da intenti persecutori nei confronti dei cacciatori”, e pern“incastrare” alcuni di essi non avrebbero esitato a simulare a loro caricontracce del reato relativo al possesso di ‘registratori’ (ovvero richiaminelettromagnetici) per uccelli e altri animali. Inoltre, in qualche caso, avrebberonsottoposto i cacciatori a controlli “connotati da spregiudicata vessatorietà,naggressività e sproporzionata invasività”, in un caso provocando anche lesioningravi a un cacciatore. A Spinazzola, invece, il 6 novembre 2005, morì perninfarto un cacciatore 82enne originario di Riccione, già paziente cardiopatico.nQueste contestazioni, però, sono state dichiarate prescritte.

venerdì 21 Settembre 2018

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