Era l'uomo più ricco d'Italia secondo Forbes, si è spento quest'oggi all'ospedale San Raffaele di Milano, all'età di 87 anni. Figlio di un fruttivendolo di Trani, che morì prima della sua nascita, lasciando la famiglia in povertà, ultimo di quattro fratelli, vide sua madre costretta ad affidarlo ai Martinitt, orfanotrofio milanese dove rimase fino all’età di 14 anni. Un rifugio per i poverissimi, gli ultimi. Per questo motivo gli venne dato il nome paterno, Leonardo.
A 15 anni viene assunto come garzone a Milano presso la Johnson, azienda attualmente ancora attiva, specializzata nella produzione di coppe e medaglie. Si specializzerà poco dopo in incisione e design presso l’Accademia di Brera, in cui deciderà di seguire i corsi serali. Specializzatosi in incisioni metalliche, a 22 anni lascia Milano e si trasferisce in Trentino, trovando lavoro in una fabbrica del settore. Nel 1985, anno in cui Del Vecchio decide di trasferirsi in provincia di Belluno, ad Agordo, nel veneto, dove apre una bottega che fabbrica montature per occhiali. Nel 1967 inizia a produrre occhiali finiti firmandoli con il marchio “Luxottica”. Questo sua trasformazione di business registrò un successo nel 1971, dopo appena quattro anni dall’inizio della nuova produzione, l’azienda decise di abbandonare la produzione per conto terzi e di dedicarsi totalmente alla creazione e vendita di occhiali finiti.
Fondatore e proprietario di Luxottica, nel 1986 aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana il riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al Merito del Lavoro. A maggio 1995, aveva ricevuto una Laurea honoris causa in Economia aziendale dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel 1999 era arrivato un Master honoris causa in International Business dal MIB – Management School di Trieste, e nel 2002 la Laurea honoris causa in Ingegneria gestionale dall’Università di Udine. Nel marzo 2006, Leonardo Del Vecchio ha ricevuto un’altra Laurea honoris causa in Ingegneria dei materiali dal Politecnico di Milano.
Durante la pandemia ha donato una grande somma di denaro in beneficenza per la lotta contro il Covid-19 e integrato lo stipendio di tutti i suoi dipendenti decurtando il 50% dello stipendio di tutti i dirigenti, compreso il proprio