Si è concluso poco prima delle 15 il procedimento dinanzi alla Corte d'Assise di Trani per la sentenza di primo grado nei confronti del 50enne Celestino Troia. L'uomo è stato condannato a 12 anni e un mese di reclusione ed è stata riconosciuto l'omicidio volontario. I fatti risalgono a settembre del 2019 nella città di Andria: Giovanni Di Vito, 28enne tranese, fu ferito mortalmente durante una lite in strada dopo un diverbio per una mancata precedenza. Nell'auto del giovane vi erano la moglie ed il figlio che hanno assistito alla scena drammatica ed oggi erano tra le parti civili costituitesi nel precedimento. L'arma bianca con la quale è stato ferito mortalmente Giovanni Di Vito non è mai stata ritrovata.
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La sentenza è state emessa dopo oltre 4 ore di camera di consiglio. Celestino Troia è stato difeso dagli avvocati Ungaro e Malcangi, i quali avevano chiesto alla Corte il riconoscimento dell'omicidio colposo con attenuante della legittima difesa. Tra le parti civili, alle quali Troia rifonderà risarcimento oltre al pagamento delle spese processuali, vi sono anche i genitori e le sorelle della vittima. La famiglia di Giovanni Di Vito è stata tutelata dai legali avv. Stella e avv. Maddalena Merafina di Andria.
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"Non esiste pena giusta per quello che abbiamo vissuto – commenta la moglie di Giovanni Di Vito all'uscita dal Tribunale di Trani – ma non può neanche passare il messaggio della possibilità di togliere la vita ad un uomo e vivere impuniti. Quello non lo avremmo accettato, non ci sono pene che possono ridarci ciò che abbiamo perso".
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