L'iniziativa è nata da Dino Lobascio, proprietario di una gioielleria e oreficeria sita in via Ognissanti. Dopo aver condiviso la strada in cui ha sede la sua attività con quattro fioriere abbandonate al degrado ha deciso di intervenire personalmente in controtendenza con l'inerzia dei tempi di azione della pubblica amministrazione. L’artigiano ha proposto al signor Luigi, coltivatore diretto e giardiniere, di occuparsi di questi arredi urbani, ormai ricettacolo di rami secchi e rifiuti di ogni sorta. Il signor Luigi si è subito mostrato entusiasta e pronto a sporcarsi le mani piantando alcune yucche e diverse varietà di piante grasse provenienti dai suoi terreni.
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“Continuerò a prendermi cura di questi piccoli giardini per quanto possibile – ha specificato il signor Luigi – sperando anche nella collaborazione del vicinato e nel senso civico dei passanti”. Senso civico e rispetto della “res publica” che, tuttavia, sembrano essere sempre più latitanti. Le fioriere erano divenute raccoglitori di mozziconi di sigarette e troppo spesso sono state depredate da fiori e piante, magari perché la varietà rubata mancava sul balcone di casa o per svoltare la serata con gli amici dedicandosi allo sradicamento di alberelli.
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Sorprende più un atto di buon costume e di "comunità attiva" che i tanti ed impuniti episodi di inciviltà. Una passante, infatti, dopo essersi complimentata con il giardiniere mentre era ancora all’opera, si è ironicamente domandata per quanto sarebbe rimasto intatto il suo lavoro. Il rischio è che iniziative private, semplici ma esemplari come questa, siano scoraggiate dalla consapevolezza che gli atti vandalici, compiuti da grandi e piccoli, prevalgano sempre, generando degrado. Auspicabile sarebbe, invece, rompere tale circolo vizioso per generarne uno virtuoso, perseverando e continuando a realizzare, nel proprio piccolo, progetti di questo genere e, perché no, anche incoraggiati dall’amministrazione pubblica.
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