Cronaca

Salvatore Annacondia nella seconda puntata de Il Graffio: “Riina doveva morire per mano mia”

La Redazione
Uno screen de Il Graffio
Venerdì scorso è andata in onda la seconda "puntata" de Il Graffio dedicata all'intervista esclusiva a Salvatore Annacondia
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"Non sono pentito di quello che ho fatto, non puoi pentirti di quello che sei stato", così Salvatore Annacondia risponde ad Antonio Procacci, il giornalista di Telenorba che ha ottenuto l'intervista esclusiva con uno degli esponenti maggiori della criminalità organizzata pugliese degli anni '90. Nella seconda puntata de Il Graffio della stagione 2021, andata in onda venerdì scorso in seconda serata, l'ex boss e collaboratore di giustizia, si dice pentito solo di un omicidio: "Giovanni, un ragazzo che non doveva morire, aveva un negozio di bilance in piazza Indipendenza. Se potessi chiedere scusa lo farei alla famiglia di Giovanni".

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Delle decine di morti per sua mano e delle centinaia di morti correlate a causa di omicidi di cui è stato mandante o per overdose di droga, Annacondia si "pente" di un solo omicidio. Le morti per droga? Funzionali alla conquista del territorio. "Per conquistare un territorio devi mettere le basi per la fornitura della droga, eliminare quelli che hanno il monopolio. Il territorio si conquista con gli omicidi, con il terrore" dice Annacondia. 

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Michele Emiliano è stato ospite in studio del direttore Magistà e dipinge di Annacondia questo quadro criminale: "Imparò il metodo a Milano, parte con un modello che assomiglia più a Vallanzasca che a un sistema mafioso italiano. È un gangster che però si insinua in un territorio conteso tra affiliati alla più potente organizzazione criminale pugliese, la Sacra Corona Unita". 

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Durante l'intervista Annacondia racconta anche di un attentato che avrebbe dovuto compiere lui, su invito della 'ndrangheta, ai danni di Totò Riina: "Non ci siamo riusciti solo per uno sbaglio, abbiamo sbagliato macchina e Riina è riuscito a scampare alla morte". Intrecci, relazioni, protezioni, alcuni dei legami costruiti in quegli anni sviscerati ai microfoni di Telenorba.

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Presente in diretta, dallo studio di casa, anche l'ex magistrato Leonardo Rinella, oggetto di un attentato architettato e mai realizzato come dice Annacondia a causa di un arresto di un latitante trovato in casa sua. Rinella commenta così la figura di Annacondia: "Non ho mai amato i collaboratori di giustizia, lo Stato dà troppo ai collaboratori, dovrebbe dare pene meno gravi o carceri speciali ma l'impunità mi pare troppo per chi ha commesso 50, 60, 70 omicidi. E il collaboratore è un traditore: se tradisce una volta può tradire sempre".

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La puntata numero 2 de Il Graffio dedicata a Salvatore Annacondia è disponibile sul sito norbaonline.it.

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lunedì 11 Ottobre 2021

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