Cronaca

“Giustizia svenduta”: Nardi torna libero, D’Introno patteggia

La Redazione
Procura di Trani
Dopo due anni e mezzo, l'ex gip del Tribunale di Trani è tornato in libertà sabato scorso. D'Introno intanto ha patteggiato una condanna a due anni e quattro mesi per l'accusa di corruzione in atti giudiziari
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Il Tribunale del Riesame di Lecce ha accolto l’istanza presentata dal suo avvocato. Così, dopo due anni e mezzo, sabato scorso è tornato in libertà l'ex gip del Tribunale di Trani, Michele Nardi. I giudici hanno stabilito che non ci sono più esigenze cautelari e Nardi ha quindi potuto lasciare gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, misura alla quale era sottoposto.

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Nardi, al centro dell'inchiesta "Giustizia svenduta", era finito in carcere nel gennaio 2019 con le accuse di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale. Nel novembre 2020 è stato condannato in primo grado a 16 anni e 9 mesi.

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Resta invece ancora ai domiciliari l'ex pm Antonio Savasta, condannato a 10 anni di reclusione con rito abbreviato, nell'ambito della stessa vicenda. Per lui l’appello è fissato al 12 luglio davanti alla Corte d’Appello di Lecce.

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L'inchiesta, com'è noto, è nata sulla base delle dichiarazioni dell'imprenditore coratino Flavio D’Introno. Attualmente in carcere (dove sta scontando una condanna definitiva a cinque anni e quattro mesi per usura), la scorsa settimana D'Introno ha patteggiato una condanna a due anni e quattro mesi per l'accusa di corruzione in atti giudiziari.

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martedì 22 Giugno 2021

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