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Tranesi nel Regno Unito: scegliere di restare lontani da casa a Natale

Vincenzo Avveniente
Davide (a sinistra) e Domenico (a destra)
Davide e Domenico, due giovani concittadini, vivono rispettivamente a Guildford e Londra: ci raccontano il loro punto di vista sulla situazione in Gran Bretagna
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La situazione dettata dalla diffusione del Covid-19 e la cosiddetta "seconda ondata" ha colpito quasi uniformemente tutta l’Europa. Da poco più di una settimana dalla Gran Bretagna si è diffusa la notizia di una "variante" del virus in grado di diffondersi con più facilità e molto più velocemente. Il governo italiano, domenica 20 dicembre, ha bloccato i voli in arrivo dai paesi britannici per evitare che questa nuova forma di Sars Cov-2 potesse prendere piede anche sul nostro territorio. Abbiamo cercato di comprendere meglio la situazione attuale in Inghilterra, sentendo l’esperienza diretta di concittadini che in questo momento si trovano proprio nella zona londinese. 

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Davide Valenti, 22enne tranese, a partire dallo scorso settembre si trova a Guildford per frequentare un’accademia di musical. “La notizia della possibile variante del Covid-19 era nell’aria già da una settimana, con diffusione soprattutto nella zona di Londra sud-est. Venerdì è stato il mio ultimo giorno in centro città, eravamo in “zona 3” e la gente passeggiava e frequentava negozi tranquillamente. Fino a domenica le disposizioni permettevano inoltre di potersi riunire per il Natale anche fra tre nuclei familiari diversi, con spostamenti consentiti durante la settimana natalizia. Proprio domenica, giorno in cui mi sono trovato a Londra per motivi accademici, il Primo ministro Boris Johnson ha comunicato alle ore 16 il passaggio a “zona 4” di Londra e contee limitrofe. È scattato subito il panico, perchè a partire da mezzanotte gli spostamenti al di fuori della zona sarebbero stati vietati e, conseguentemente, molta gente si è precipitata in stazione per raggiungere le proprie famiglie. Tuttavia io, in giro per la città, non ho avuto questa percezione poichè di gente fra le strade non ce n’era molta. Anzi era questo a stupirmi, vedere poche persone nei quartieri londinesi”. 

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La scelta più difficile è stata, inevitabilmente, quella legata al ritorno a Trani per trascorrere le vacanze con i suoi cari familiari che non ha più incontrato dal primo giorno in cui ha raggiunto il Regno Unito. “La diffusione di questa nuova variante non mi ha coinvolto particolarmente perchè avevo già deciso, con la mia famiglia, che sarei rimasto qui per Natale. Era la cosa migliore da fare. L’università sta offrendo molto supporto agli studenti rimasti a Guildford: tra le tante cose, ha organizzato anche un pranzo di Natale completamente gratuito e nel rispetto delle misure di prevenzione. Offrono tamponi a domicilio immediati e, per la ripresa dei corsi prevista per il 4 gennaio, l’accademia ha comunicato che farà un test di massa agli studenti che rientreranno dalle vacanze. Il governo pare intenzionato il più possibile a tenere vivo il mondo dell’istruzione” conclude Davide. 

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A raccontare della sua esperienza a Londra è anche Domenico Natalicchio, 24enne tranese che da un anno vive stabilmente nella capitale inglese dove lavora come chef presso un’affermata compagnia nel campo della ristorazione. Ha avuto modo di affrontare in Italia il primo lockdown indetto a marzo, mentre a novembre, quando in Inghilterra era stato disposto un nuovo “stay home”, Domenico si trovava nel Regno Unito. “Agli inizi di dicembre, terminato il lockdown, abbiamo visto la gente prenderla più alla leggera, si sentivano tutti più liberi persino di camminare in zone affollate senza mascherina” ci spiega. A differenza dell’Italia, inoltre, è permesso circolare liberamente all’interno delle zone delimitate senza dover presentare un’autocertificazione che giustifichi i propri spostamenti: questo, aggiunto ad una minor consapevolezza sull’utilizzo della mascherina, è fra gli elementi di maggior differenza delle misure adottate dai paesi a confronto. 

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Mentre attendeva di conoscere le disposizioni lavorative per i giorni festivi, Domenico valutava la possibilità di poter far rientro a Trani per Natale. A bloccare ogni sua intenzione però è sopraggiunto il blocco dei voli verso l’Italia del 20 dicembre: con lui anche la sua ragazza, in visita a Londra, non dovrebbe riuscire a far rientro a Trani subito dopo Natale, come inizialmente previsto. “Non sono tanto spaventato, quanto comunque preoccupato. Come tutti, a queste misure ci abbiamo fatto ormai l’abitudine e per fortuna lo Stato inglese è anche molto vicino ai lavoratori. Qui sono state avviate le vaccinazioni e la speranza è che nei prossimi mesi la situazione possa migliorare. Mi dispiace non poter tornare a casa, ma dobbiamo adattarci ed essere pazienti, nonostante i tanti sacrifici”.

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Per gli italiani che invece vorranno necessariamente tornare in Italia al più presto possibile, a partire da ieri 24 dicembre si è aperta alla possibilità di rimpatrio in base a quando statuito dall’ordinanza emanata dai ministri Speranza, Di Maio e De Micheli. Il volo per l’Italia sarà permesso solo a residenti o per comprovati motivi di assoluta necessità, previo test molecolare o antigienico in Regno Unito cui ne deve seguire un successivo all’arrivo sul suolo italiano. Nonostante questa riapertura, i due ragazzi tranesi hanno scelto di restare nel paese britannico sperando di poter presto tornare a vivere la loro città in tempi più sereni. 

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venerdì 25 Dicembre 2020

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