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Trani, la strage evitata del ’43. Un cittadino tranese chiede la beatificazione di Mons. Petronelli

Alessandro Landini
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La lettera per beatificare Mons. Petronelli
La lettera scritta dal signor Giuseppe Musacco e indirizzata anche a Papa Francesco
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18 settembre 1943. L’Italia è nel mezzo della seconda guerra mondiale. I militari tedeschi rastrellano, per rappresaglia, cinquanta ostaggi civili tranesi per portarli in piazza della Repubblica per la pubblica esecuzione. Una punizione esemplare per l’imboscata tesa due giorni prima, il 16 settembre, da soldati canadesi e italiani nascosti dietro un muretto dei pressi del cimitero di Trani, durante la quale furono uccisi cinque soldati tedeschi.
Grazie all’intervento del podestà Giuseppe Pappolla, di Mons. Francesco Petronelli, del segretario politico Antonio Bassi, nonché all’indulgenza del comandante tedesco Friedrich Kurtz, che rinunciò ad impartire l’ordine, i civili furono salvati e la carneficina fu scongiurata.

Dopo quasi 80 anni dall’episodio e dal nobile gesto di Monsignor Petronelli, il quale offrì la sua vita in cambio della liberazione degli innocenti cittadini tranesi, il signor Giuseppe Musacco ha scritto una lettera per chiedere la sua beatificazione. “Passando dinanzi alla lapide di Monsignor Petronelli, al termine della Santa Messa al Cimitero, io e mia moglie abbiamo pensato che quel gesto così forte e nobile meritasse di esser portato agli altari della chiesa”.

Una richiesta formulata lo scorso maggio e indirizzata anche a Papa Francesco, oltre che al Cardinal Crescenzio Sepe, all’Arcivescovo D’Ascenzo Leonardo, Don Mimmo De Toma, Don Michele Cirillo, Don Sabino Lattanzio, al sindaco di Trani Amedeo Bottaro e al sindaco di Lecce Carlo Salvemini. “Spero che la mia richiesta venga presa in carico e apra una strada per dar lustro al nobile e valoroso gesto dell’Arcivescovo”.

giovedì 10 Dicembre 2020

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