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Mercato di Trani, anche la disponibilità a spostarlo crea polemiche

La Redazione
Mercato di via Superga
"Il tempo perso sta causando ulteriori danni ai concessionari di posteggio, ancora oggi privati del loro legittimo Diritto al Lavoro senza averne mai saputo la motivazione"
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Due note differenti, di cui una firmata da Unibat e CasAmbulanti (Savino Montaruli) e l’altra dall’ufficio del “Direttore di Fivap – UnioneCommercio” ma prima di firma e nome, Verosimilmente, dato lo stile delle mail e i contenuti delle stesse, i mittenti sono gli stessi ma soprattutto le stesse sono le polemiche. Dopo l’ok del consiglio comunale per il trasferimento del mercato settimanale in zona Pozzopiano, le note giunte a mezzo stampa puntano il dito contro l’ambiente “contaminato parapoliticamente, policolluso e asservito”. Un provvedimento giunto con “fortissimo, gravissimo e colpevole ritardo che oggi si inserisce in un contesto molto differente rispetto a quanto previsto dal Documento Strategico del Commercio approvato anch’esso con enorme ritardo solo nel 2018”.

“Voglio ricordare . sottolinea Montaruli – che nel corso del nostro incontro ufficiale con l’Assessora ai Mercati, Marina Nenna, il 10 settembre scorso nella Sala Giunta del comune di Trani, dietro sua convocazione, ponemmo sul Tavolo anche la questione relativa alla situazione di pericolo in cui versava il mercato settimanale di via Superga. La invitammo, altresì, ad accelerare il processo di trasferimento non avendo alcun motivo per continuare a tergiversare su una decisione tanto scontata quanto importante. Ricevemmo rassicurazioni. Da allora ad oggi però nulla di nulla se non ora l’emergenza causata dal Covid-19” scrive Montaruli per conto di Uniba-CasAmbulanti.

“Il tempo perso sta causando ulteriori danni ai concessionari di posteggio, ancora oggi privati del loro legittimo Diritto al Lavoro senza averne mai saputo la motivazione. Chissà se in caso di risarcimento danni i commensali compiacenti sarebbero disposti e disponibili a dividere anche le quote di rimborso agli aventi diritto. Detto questo ora il Sindaco di Trani, unico soggetto titolato direttamente alla gestione e responsabilità delle decisioni da assumere, unitamente al suo Dirigente di Settore che finora non abbiamo visto comparire ancora, almeno negli articoli di stampa diffusi mentre il suo ruolo, anche in questa vicenda, sarebbe fondamentale ed imprescindibile rispetto alle decisioni contestabili, deve provvedere a definire, sempre in concerto con il Dirigente che ne assumerà diretta responsabilità, le procedure da adottare, che riguardano, ad esempio, i tempi certi per la ripartenza, l’elaborazione delle graduatorie degli aventi diritto alla riassegnazione dei posteggi nella nuova area, le modalità di pubblicazione delle graduatorie e di riassegnazione, il rispetto del codice del commercio regionale e del relativo Regolamento di Esecuzione, la problematica relativa al settore indumenti usati, il riordino numerico sulla base della regolarità contributiva degli aventi diritto, eventuali soppressioni e revoche di posteggi, rideterminazione del numero dei posteggi oggi differente da quello incluso nel Documento Strategico del Commercio del 2018 e, non per ultima, la delicatissima questione che riguarda il Settore Alimentare ed Ortofrutta, con tutte le implicazioni che ne derivano. Tante gattine da pelare che qualcuno, a questo punto, dovrà pur pelare. Chissà chi lo farà” – ha concluso Montaruli.

La Fivap invece, la Federazione Italiana Venditori su Aree Pubbliche di Unionecommercio, sottolinea come serva procedere con la determinazione precisa dei soggetti aventi diritto alla riassegnazione del posteggio e “ciò significa la verifica della regolarità dei pagamenti di Tosap e Tarig”. In secondo luogo si deve procedere con l’avvio dei procedimenti di revoca dei posteggi nei confronti dei morosi “quindi il rispetto dei termini di legge per l’avvio dei procedimenti; il tempo necessario e previsto dalla legge per la regolarizzazione del debito e poi la decisione finale. Successivamente bisognerà determinare quale sia il numero effettivo dei posteggi rimasti, al netto di quelli revocati ai morosi che non dovessero regolarizzare nei termini le proprie posizioni”. Fatto questo bisognerà procedere con la rielaborazione della planimetria allegata al Documento Strategico del Commercio con il numero definitivo dei posteggi da riassegnare e “ciò comporterà un passaggio obbligatorio in consiglio comunale. Successivamente si dovrà elaborare la graduatoria provvisoria degli aventi diritto alla riassegnazione quindi la pubblicazione di questa sull’Albo Pretorio per quindici giorni, come per legge; la possibilità per gli aventi diritto o per gli esclusi di proporre ricorsi, scritti ed osservazioni e poi la ripubblicazione della graduatoria finale, ovviamente il tutto applicando le norme regionali e del D.S.C. per l’assegnazione dei posteggi mediante scelta da effettuarsi sulla base della posizione in graduatoria, determinata tenendo conto dei criteri di legge quindi anzianità di frequenza, requisito professionale, regolarità contributiva e tutto il resto. Alla luce di queste procedure inderogabili, che porterebbero via almeno due mesi qualora si lavorasse ininterrottamente solo sul caso, riteniamo legittime le posizioni dei colleghi di CasAmbulanti, ingiustificatamente esclusi dal Tavolo Tecnico per la loro posizione di affermazione di regole e procedure quindi a sostegno e rafforzamento di tali posizioni invitiamo il comune di Trani, mediante gli Organi preposti, in primis quelli politici ma anche dirigenziali, a voler chiarire con massima sollecitudine le questioni fondamentali posti nella presente nota stampa, con gentile richiesta di pubblicazione. Qualora nel corso del Tavolo comunale che avrebbe determinato una cosiddetta “Intesa” queste questioni fossero state poste in modo preciso e puntuale si invita l’Assessorato competente del comune di Trani a pubblicare copie delle convocazioni per verificarne la regolarità, nonché copia dei Verbali delle sedute con le Associazioni dai quali emergano i termini di tale “Intesa” in modo da poterne altresì proporre osservazioni ed approfondimenti, anche in relazione alla correttezza o meno delle procedure adottate e degli accordi raggiunti, che non possono derogare alle previsioni di legge pena essere oggetto di contenziosi, non solo di natura amministrativa” concludono dalla “Fivap”.

lunedì 1 Giugno 2020

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