Attualità

Due tranesi in Spagna: un Erasmus vissuto in quarantena

Ottavia Digiaro
Dario Laurora e Alessio Capele
Dario e Alessio decidono di vivere l'esperienza dell'Erasmus in Spagna, ma dopo poco si trovano nel bel mezzo di una pandemia globale
scrivi un commento 36

Dario e Alessio, 20 anni, amici, iscritti all’Università di Foggia al corso di laurea in Scienze motorie. Decidono di vivere l’esperienza dell’Erasmus. Dopo una lunga trafila di documenti, di esami, di organizzazione varia, finalmente il 7 febbraio arrivano in Spagna, carichi di emozioni e consapevoli di vivere un’esperienza indimenticabile. Poi, però, arrivano notizie dell’emergenza Covid19 dall’Italia che pian piano raggiunge anche la Spagna. Inizia così il loro Erasmus nel bel mezzo di una pandemia globale.

Abbiamo raggiunto i due tranesi Dario Laurora e Alessio Capele che ci hanno raccontato come stanno vivendo questo periodo.

«Prima della partenza non mi sono fatto molti piani – racconta Dario – Una volta programmate le materie con i rispettivi esami da sostenere, credevo che avrei vissuto tutto il resto in maniera spontanea, cercando di conoscere più gente possibile e di viaggiare il più possibile. Sfortunatamente la facoltà di scienze motorie di Murcia è staccata dal resto delle facoltà e si trova a 50 km in una piccola frazione sulla costa chiamata San Javier. Per non dover fare i pendolari come in Italia, io e Alessio abbiamo deciso di affittare una casa a 100 metri dall’università. Quindi sapevamo che non avremmo potuto goderci più di tanto la vita Erasmus a Murcia poiché abbastanza isolati, ma questa scelta ci ha aiutati un po’ a fronteggiare l’emergenza Covd19».

Sappiamo che in Italia l’emergenza è scoppiata prima rispetto alla Spagna. Come hai vissuto i primi tempi? Adottavi già gli stessi comportamenti dettati in Italia?

Essendo in contatto costantemente con l’Italia e con le nostre famiglie ci siamo adeguati molto prima al problema rispetto alla Spagna. Praticamente ci siamo messi in auto quarantena da soli cercando di uscire solo per la spesa con le dovute precauzioni (guanti e mascherine). Poi dopo abbiamo iniziato a seguire anche le direttive spagnole.

Come si vive questa situazione di emergenza lontana dall’Italia?

Sinceramente siamo abbastanza sereni perché vivendo in una città che possiamo paragonare a Gallipoli, non c’è un grande movimento nel periodo primaverile. Siamo stati fortunati da questo punto di vista. Inoltre la casa è molto confortevole con spazi aperti per poter fare attività fisica o semplicemente prendere un po’ d’aria. Dispiace perché avevamo trovato un’università all’avanguardia e molto coinvolgente, molto organizzata e aperta agli studenti Erasmus. Le nostre giornate erano piene di lezioni teoriche laboratoriali, ma soprattutto pratiche. Per il resto non abbiamo avuto molti problemi e personalmente mi sto divertendo soprattutto in cucina sperimentando nuove ricette.

In questo periodo alcuni italiani che vivono all’estero o che si trovavano in paesi stranieri per svariati motivi, come ad esempio lo studio, hanno chiesto aiuto al governo per poter tornare qui in Italia. Cosa ne pensi di questa scelta? Hai pensato anche tu di tornare?

Subito l’Università di Foggia in collaborazione con l’ambasciata hanno proposto dei voli speciali per i connazionali italiani. Purtroppo però trovandoci un po’isolati dalle grande città e soprattutto mal collegati dai mezzi di trasporto, abbiamo deciso che sarebbe stato più sicuro restare invece di affrontare un viaggio di 9 ore su un pullman di linea per raggiungere la capitale Madrid, centro della diffusione del virus in Spagna.

giovedì 14 Maggio 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti