Commozione ed entusiasmo hanno contraddistinto questa mattinata che ha visto Costantino Baratta, Giusto Gariwo, adottato dalla scuola, incontrare le studentesse e gli studenti del Liceo Scientifico Valdemaro Vecchi di Trani.
Dopo i saluti della dirigente, prof.ssa A. Tannoia, nell’auditorium del Liceo, alla presenza di tutti gli studenti coinvolti nel progetto “Adotta un Giusto”, iniziato lo scorso anno e delle prof.sse referenti De Palma Maria, Dimauro Maria, Di Liddo Angela Doriana, Costantino Baratta, muratore e pescatore diportista di origine tranese, residente a Lampedusa, nominato Giusto per l’Umanità per aver tratto in salvo nel 2013 dodici eritrei in un terribile naufragio a largo di Lampedusa in cui persero la vita oltre 350 uomini, ha parlato agli studenti tornando indietro nel tempo a quel famoso 3 ottobre.
Baratta ha spiegato al giovane pubblico attento ed emozionato di essere rimasto in contatto con molti dei ragazzi salvati (undici uomini e una donna ), che, dopo il salvataggio in mare, lui e sua moglie Rosa, anch’ella presente nel pubblico, hanno accolto anche a casa loro. Agli alunni, che hanno seguito con interesse e posto domande, Costantino ha raccontato di non sentirsi affatto un eroe; “un eroe è chi compie una buona azione ed è contento per ciò che ha fatto; invece, dopo il salvataggio io ero rammaricato , di non essere uscito prima, all’orario prestabilito e quindi non aver salvato molte più vite”.
Momenti di reading musicale e letture di elaborati scritti dagli stessi studenti per il Giusto hanno intervallato e reso vibrante l’atmosfera dell’incontro che si è concluso con l’omaggio al sig. Baratta di una copia del Libro dei Giusti realizzato dagli stessi alunni e contenente i volti e le storie dei Giusti, di Costantino e di altri sei figure esemplari, che la scuola ha deciso di adottare nell’ambito del progetto e ai quali è dedicato il Giardino del Giusti del Liceo Vecchi.
Una lezione profonda sui diritti umani e affatto teorica, ma tenuta da chi la negazione dei diritti umani l’ha toccata con mano e l’ha “guardata in viso” all’alba di quel famoso 3 ottobre e nei successivi racconti dei migranti salvati che ancora chiamano Baratta papà.
La seconda parte della mattinata si è svolta in Giardino dove è stata inaugurata, alla presenza della famiglia Azzollini, la targa commemorativa in pietra donata per il giardino dei Giusti della scuola dalla stessa famiglia tranese.