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Alveare. “I poliziotti uccisi”. La rubrica di Rino Negrogno

La Redazione
I due poliziotti uccisi a Trieste
Dovreste invece irritarvi sempre, anzi, più che irritarvi, addolorarvi, preoccuparvi ogni volta che accade una simile sciagura. Soprattutto di fronte alla morte, in silenzio, senza dividervi.
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I due poveri ragazzi uccisi a Trieste, non li vedo più o meno morti dell’operaio ucciso ieri a Crotone da un’impalcatura di quindici metri o dell’operaio morto oggi a Vergiate, ucciso da un carico sospeso di oltre cento chili piombatogli addosso.

Non li vedo diversi dai due vigili urbani aggrediti a Bisceglie, di cui uno ricoverato in ospedale in cardiologia (e poteva andargli peggio), non li vedo diversi dagli operatori del soccorso che si trovavano nell’ambulanza del 118 di Corato e che sono stati colpiti da un sasso lanciato da un cavalcavia, dall’infermiere ferito, a cui poteva andare anche peggio.

La cosa più deplorevole è che dobbiamo per forza parlarne dividendoci, in base a questioni pseudo politiche, su presunti amori o disprezzi nei confronti delle forze dell’ordine, senza rispettare la questione più lampante che è quella della morte di due giovani, senza rispettare, per questa voglia di dividerci sempre e in ogni caso, il dolore dei loro familiari.

Lo stesso discorso vale quando muore un migrante: non rispettiamo il dolore, la morte, la fine della vita. Ne facciamo una questione politica. Riusciamo a mettere da parte ogni sentimento, sappiamo da che parte dobbiamo stare perché ormai abbiamo scelto. Peraltro spesso senza capire.

Mi lascia sgomento il fatto che questo amore per la Polizia, per i Carabinieri o per i Finanzieri venga palesato solo e sempre in questi tragici frangenti anziché nella nostra rettitudine giornaliera. Ne combiniamo di illeciti tra un poliziotto morto ammazzato e l’altro? Ce lo siamo mai chiesto?

Così come anche il disprezzo nei loro confronti, che per gli sprovveduti dovrebbe essere una componente necessaria per chi è di sinistra, l’amore invece è di destra. Deduco che le idee sono molto confuse.

Di dov’erano i poliziotti? Uno di Roma e l’altro di Napoli. Ma è inutile scrivere qualcosa a questo proposito. Vorrei solo ricordare le parole di Pasolini sui fatti di Valle Giulia:

“Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano…”.

Quando parlate dei poliziotti uccisi dividendovi su chi è con loro e chi è contro di loro a priori, snaturando la loro morte, che è dei due giovani, dei loro sogni, dei loro genitori, delle loro fidanzate e basta, mi fate venire in mente quei lorsignori che, quando viene assassinata una donna dall’ex compagno, con morbosa faziosità affermano che il “gigante buono” ha ucciso per amore, e mi viene bene in mente che proprio voi – che ora vi state interrogando e dividendo su certe questioni, come quella relativa al fatto che i poliziotti in fondo usano i manganelli nelle manifestazioni, se sapessero usare bene le pistole, se fossero bene addestrati, che se non l’avessero fatto andare a pisciare lo avreste accusato di essere un fascista, eccetera – vi irritate senza ritegno di fronte a chi parla di gigante buono impazzito per amore invece di parlare di povera donna morta ammazzata per mano di un assassino.

E vi irritate se gli uomini annegano e ne fanno una questione politica. Insomma vi irritate o non vi irritate a intermittenza, o meglio, a seconda dei casi, con due pesi e due misure, perché dovete a tutti i costi rispettare una convinzione politica, ma il problema vero è che non avete capito nulla di quella convinzione.

Dovreste invece irritarvi sempre, anzi, più che irritarvi, addolorarvi, preoccuparvi ogni volta che accade una simile sciagura. Soprattutto di fronte alla morte, in silenzio, senza dividervi.

E avrei dovuto starmene in silenzio anch’io.

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi – 33 La pistola ad aria compressa – 34 Il razzismo è vita e i preti tutti pedofili 35 – Il pomodoro e il sangue – 36 Non essere stupido – 37 Le polpette avvelenate di ignoranza – 38 Finalmente potrò andare a messa la domenica – 39 Ho commesso atti impuri – 40 Cara Cecilia di Lernia – 41 Aggredito il 118 – 42 L’ignoranza allontana, l’arte avvicina – 43 Chi sono io per giudicare? – 44 Il sindaco di Riace, la sindaca di Lodi e la sorella di Cucchi – 45 I soccorritori della Misericordia di Andria – 46 Ascoltiamo i bambini – 46 Nicola Landriscina, i suoi primi 40 anni – 47 A proposito di Silvia Romano che se l’è cercata – 48 Il carabiniere, Felice Di Lernia, Amedeo Bottaro e Stefano Cucchi – 49 Ehy tipa, vieni in camera con me! Portati un’amica – 50 La medicina narrativa di Maurizio Turturro e Guevara – 51 Ho finito il presepe

Alveare 2019

1 Sono felice anch’io – 2 Cesare Battisti – 3 Mi dispiace per il magistrato arrestato – 4 Francesco non era morto – 5 Il Giorno della Memoria. E gli altri morti? I morti vostri 6 Scendi il cane? Bazzecole, a noi non c’interessa dell’Accademia della Crusca 7 Nunzio aveva scritto un libro – 8 Il filosofo Simeone – 9 Il girone dei dannati – 10 Buona festa per cosa – 11 Non serve combattere il razzismo – 12 Le mani di mia sorella – 13 La poesia e il cibo di Verrigni
– 14 La balestra – 15 Il parcheggio dell’ospedale – 16 Perdonatemi e permettetemi un po’ di autocelebrazione – 17 Salvini, pochi libri – 18 La capocciata – 19 La pizza del futuro è cotta al sangue – 20 La sindachite – 21 “Pescaria, Salto dell’acciuga, tavoli di plastica sulla spiaggia libera e Ceralacca” – 22 Stanco delle nostre discussioni da bar su Carola ho interpellato il professore – 23 I biscegliesi sono preoccupati per l’ospedale – 24 L’albero segato – 25 L’ambulanza per Tomasicchio – 26 Perchè non piace la festa dei popoli? – 27 Samara e la noia. Anche a Trani – 28 La salsa – 29 Non insegnate ai bambini – 30 Un caffè per la vita – 31 L’aiuto al suicidio – 32 Greta Thunberg – 33 Sasso su ambulanza. Il sonno della ragione

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domenica 6 Ottobre 2019

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