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Trani, stazione di posta del turismo. Forse la sua bellezza è proprio questa

Donato De Ceglie
Trani
Nel centro storico l'odore di bucato, i suoni delle prove di un musicista provenienti da un appartamento in piazza Scolanova, i graffiti sui muri (nel frattempo ripuliti), hanno completato la passeggiata turistica
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Martedì 16 luglio, ore 16. Cosa fa un turista a Trani in un normale giorno estivo? Decidiamo di fare un giro per la nostra città in veste di turisti, imbracciamo la macchina fotografica e percorriamo il percorso che farebbe una persona giunta qui. Chi arriva a Trani ha tre possibilità: arrivarci con un bus organizzato e quindi fermarsi in zona Sant’Agostino, arrivare con il treno e dirigersi verso la Cattedrale tagliando il centro, arrivare con un proprio mezzo e raggiungere comunque l’area della Cattedrale per le maggiori “attrazioni”. Non abbiamo dati sulle percentuali di scelta tra le tre possibilità ma di sicuro a livello numerico sono certamente più impattanti i tour organizzati che ricorrono alla prima possibilità.

Per questo motivo la nostra passeggiata è cominciata proprio da piazza Gradenigo, semideserta per la calura estiva e nelle condizioni pessime in cui versa la pavimentazione della stessa. Un problema annoso. Questa piazza è il primo respiro di Trani del turista, è il suo primo sguardo. Noi siamo stati molto sfortunati e ai piedi di un albero abbiamo trovato anche una busta di rifiuti e alcuni bicchieri di plastica da caffè. Un gesto di qualche incivile senza il minimo di amor proprio per una città che nonostante tutto è sempre capace di regalare bellezza.

Siamo arrivati dinanzi alla Cattedrale soffermandoci di tanto in tanto davanti ad alcuni particolari che nella vita di ogni giorno non notiamo, ci sfuggono. Dalla bicicletta sempre presente all’esterno dei bagni pubblici alla piccola edicola votiva a San Nicola il Pellegrino, passando per la bancarella di frutta secca. Il primo gruppo di turisti lo incontriamo davanti al Castello Svevo, intenti ad ascoltare la guida turistica. Un secondo piccolo gruppo sarà sul sagrato della Cattedrale.

La nostra prima meta è il campanile. Paghiamo un ticket di 5 euro ed affrontiamo qualche centinaio di scale. Le voci della città si assottigliano e si sente solo il richiamo del sax di un artista di strada fermo in piazza Duomo. Le voci trafelate di un paio di famiglie che scendono dalla cima del campanile cedono il passo al vento che ripaga la fatica ed il calore pomeridiano. Da qui il turista ammira l’estensione totale della città. Il castello svevo (che per tutto il mese di agosto aprirà soltanto di pomeriggio), il mare, una porzione di porto, la ruota panoramica e in fondo il grattacielo in costruzione o dall’altro lato la campagna. È un punto di osservazione privilegiato.

Per continuare il nostro giro decidiamo di goderci le due mostre disponibili in zona: al Polo Museale troviamo Paperi in mostra, esposizione a cura di Giuseppe Sansone, fumettista Disney tranese. La mostra sarà fruibile fino al 10 agosto, l’ingresso costa 3 euro, scende a 2 per un gruppo minimo di 4 persone, è gratuito per gli under 6 anni. Solo al Polo non passiamo come turisti in quanto “riconosciuti” e visitiamo gli spazi dedicati all’esposizione per circa 10 minuti. Intorno alle 17.30 ci dirigiamo incuriositi verso la seconda mostra: Imaginarium, la “scatola delle meraviglie” dei Fratelli Forman. Forse una delle mostre più belle degli ultimi anni ospitate da Palazzo Beltrani. Un labirinto di mondi, di sogni, grazie al passaggio attraverso le macchine e gli oggetti di scena di uno degli ultimi esempi di artigianato teatrale. L’ingresso, intero, 10 euro. La mostra sarà disponibile fino al 6 settembre.

Nel centro storico l’odore di bucato, i suoni delle prove di un musicista provenienti da un appartamento in piazza Scolanova, i graffiti sui muri (nel frattempo ripuliti), hanno completato la passeggiata turistica. Il centro storico è un alveare di bed and breakfast ma è privo di attività commerciali che possano rallentare la nostra passeggiata. Un giro durato poco meno di 4 ore, tanto forse il tempo che un turista “di passaggio” mediamente consuma, salvo fermarsi in città per una pausa culinaria e allungare così di qualche ora la permanenza. Trani non si presta, probabilmente, ad un turismo stanziale. Meglio così. Se avessimo incontrato molti più turisti ci saremmo persi nella folla, ci sarebbero sfuggiti i particolari, non sarebbe stata Trani.

giovedì 1 Agosto 2019

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