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Alveare. “L’ambulanza per Tomasicchio”. La rubrica di Rino Negrogno

La Redazione
Rino Negrogno al lavoro
La propaganda è la cosa più facile che si possa fare, Salvini ce lo insegna, soprattutto quando si va a vellicare la pancia dei cittadini.
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Sento il dovere morale di spiegare alcune cose al signor Tomasicchio, per quanto resti persuaso che un avvocato e consigliere comunale dovrebbe conoscerle e, in caso contrario, dovrebbe prima informarsi. Se non altro per una deformazione professionale, non voglio pensare a un avvocato che non si informi sui fatti o sulle leggi, prima di parlare.

Scrive su Facebook (nuovo pulpito per i politici in cerca di visibilità): “Ora in piazza della Repubblica una signora investita da un’auto. È in stato di shock …e l’ambulanza non arriva ! Deve arrivare ancora da Andria. Emiliano, Direttore della ASL e Sindaco : VERGOGNA ! E le vostre promesse ? L’ambulanza è arrivata da Andria dopo 20 minuti : naturalmente il medico non l’ho visto…”

Mi auguro innanzitutto che la signora stia bene. Nel domandarmi quale tipo di shock abbia diagnosticato il signor Tomasicchio, è mio dovere spiegargli che se la Centrale Operativa ha scelto di inviare un’ambulanza del 118 da Andria, lo ha fatto perché quella di Trani era sicuramente impegnata su un altro intervento e la colpa non è di Emiliano, del Direttore Generale dell’Asl o del Sindaco, ma dipende dal fatto che un’altra persona avesse in quel momento bisogno di soccorso sanitario. Potrebbe essere cosa buona e giusta fornire Trani di almeno un’altra ambulanza come accade per Andria e Barletta e credo si stia lavorando in questo senso, ma questo non garantirebbe la presenza continua certa sul territorio. Infatti spesso accade che l’ambulanza del 118 di Trani si reca ad Andria e Barletta perché, sebbene vi siano due ambulanze, vi sono tre o più richieste di soccorso. Ma fortunatamente il sistema di emergenza è organizzato in maniera tale da garantire, nella maggior parte dei casi, l’arrivo dell’ambulanza in tempi ragionevoli. La Centrale Operativa conosce la posizione e la situazione di tutte le sue ambulanze, in modo da poter inviare immediatamente l’ambulanza non impegnata e più vicina al luogo dove c’è bisogno di soccorso.

Quindi, Emiliano, il Direttore generale Asl e il Sindaco, avendone ipoteticamente la facoltà, potrebbero creare dieci postazioni di ambulanze 118, ma quando avremmo l’undicesimo malore, il signor Tomasicchio scriverebbe comunque un nuovo post.

E così via, all’infinito, consigliere di opposizione dopo consigliere di opposizione.

La propaganda è la cosa più facile che si possa fare, Salvini ce lo insegna, soprattutto quando si va a vellicare la pancia dei cittadini.

C’è un altro fattore non di poco conto: spesso l’utente, suo malgrado, utilizza l’ambulanza del 118 in modo improprio, non per emergenze vere e proprie, ma per comodità, sottraendola a chi ne abbia realmente bisogno. Ci deve essere un impegno da parte di tutti a chiamare il 118 solo quando è necessario, quando si tratta realmente di urgenza.

Per quanto riguarda la presenza del medico, che il signor Tomasicchio pare non abbia visto, devo fornirgli un’altra spiegazione: in tutta Italia esistono sia ambulanze Mike (medico, infermiere, autista soccorritore e soccorritore) che ambulanze India (infermiere, autista soccorritore e soccorritore), (anzi in tutta Italia prevalgono le ambulanze senza medico a bordo); la Centrale Operativa, in base alla disponibilità e al codice di criticità, decide se inviare una Mike o un’India. Quando la Centrale invia un’India vuol dire che si tratta di una situazione che può risolvere l’infermiere grazie alle sue comprovate competenze, vuol dire che l’infermiere, insieme al suo equipaggio, è in grado di stabilizzare il paziente e trasportarlo nell’ospedale di competenza. Non è mai accaduto nella Bat che un infermiere non abbia saputo gestire l’evento.

Per concludere vorrei far notare al signor Tomasicchio un’ultima cosa, ma non meno importante: questo modo avventato di fare, questo sottolineare dal pulpito il ritardo dell’ambulanza, la mancanza del medico (che evidentemente non era necessario), questo parlare sempre e solo male della sanità, per fare una propaganda fine a sé stessa, porta a inasprire gli animi e non provoca altro che un aumento delle aggressioni che ogni girono subiamo, che sono già tante, perché la gente, quando giungiamo al loro

cospetto e a quello del loro caro in fin di vita, è già agitata per queste ragioni, non serve istigarla ulteriormente.

Potrebbe accadere che un’ambulanza giunga da Barletta a Trani, perché quella di Trani è già impegnata, e qualcuno in preda all’agitazione dica: “Aveva ragione Tomasicchio!” e aggredisca violentemente l’equipaggio.

Io non ne sarei entusiasta.

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi – 33 La pistola ad aria compressa – 34 Il razzismo è vita e i preti tutti pedofili 35 – Il pomodoro e il sangue – 36 Non essere stupido – 37 Le polpette avvelenate di ignoranza – 38 Finalmente potrò andare a messa la domenica – 39 Ho commesso atti impuri – 40 Cara Cecilia di Lernia – 41 Aggredito il 118 – 42 L’ignoranza allontana, l’arte avvicina – 43 Chi sono io per giudicare? – 44 Il sindaco di Riace, la sindaca di Lodi e la sorella di Cucchi – 45 I soccorritori della Misericordia di Andria – 46 Ascoltiamo i bambini – 46 Nicola Landriscina, i suoi primi 40 anni – 47 A proposito di Silvia Romano che se l’è cercata – 48 Il carabiniere, Felice Di Lernia, Amedeo Bottaro e Stefano Cucchi – 49 Ehy tipa, vieni in camera con me! Portati un’amica – 50 La medicina narrativa di Maurizio Turturro e Guevara – 51 Ho finito il presepe

Alveare 2019

1 Sono felice anch’io – 2 Cesare Battisti – 3 Mi dispiace per il magistrato arrestato – 4 Francesco non era morto – 5 Il Giorno della Memoria. E gli altri morti? I morti vostri 6 Scendi il cane? Bazzecole, a noi non c’interessa dell’Accademia della Crusca 7 Nunzio aveva scritto un libro – 8 Il filosofo Simeone – 9 Il girone dei dannati – 10 Buona festa per cosa – 11 Non serve combattere il razzismo – 12 Le mani di mia sorella – 13 La poesia e il cibo di Verrigni
– 14 La balestra – 15 Il parcheggio dell’ospedale – 16 Perdonatemi e permettetemi un po’ di autocelebrazione – 17 Salvini, pochi libri – 18 La capocciata – 19 La pizza del futuro è cotta al sangue – 20 La sindachite – 21 “Pescaria, Salto dell’acciuga, tavoli di plastica sulla spiaggia libera e Ceralacca” – 22 Stanco delle nostre discussioni da bar su Carola ho interpellato il professore – 23 I biscegliesi sono preoccupati per l’ospedale – 24 L’albero segato

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lunedì 22 Luglio 2019

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