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Alveare. “La pistola ad aria compressa”. La rubrica di Rino Negrogno

La Redazione
Campo rom
Chissà cosa avrebbero fatto o detto nella loro vita se non ci fossero stati i migranti, se non avessimo diviso l'Italia in nord e sud
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Ieri a Roma una bambina rom di quindici mesi è stata ferita, probabilmente da un proiettile di pistola ad aria compressa. Sua madre, vedendo la bambina piangere, si è accorta che sanguinava dalla schiena e l’ha portata al Pronto Soccorso dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove ha subito un intervento chirurgico. Durante l’operazione, dalla schiena della bambina, è stato estratto un corpo estraneo metallico simile a un piombino di una pistola ad aria compressa. La bambina è ancora ricoverata in prognosi riservata e rischia di restare paraplegica.

Spero ardentemente che sia una valutazione errata e che il corpo estraneo non sia un proiettile da arma ad aria compressa, ma se così fosse, questo sarebbe un episodio incommensurabilmente drammatico. Non si conosce, se esiste, il farabutto che ha sparato, ma possiamo facilmente comprendere almeno due cose: la prima è che anche i governanti, ma non solo quelli attuali, stanno contribuendo a creare un clima di tensione e di odio sempre maggiori. Quelli attuali lo fanno esplicitamente, parlando di invasioni, di persone che dovrebbero restare a casa propria, come facevano fino a qualche tempo fa con i meridionali e noi, siccome ci riguardava, ci risentivamo e li chiamavamo polentoni. Adesso che non ci riguarda, siamo d’accordo. Quelli precedenti, invece, hanno contribuito a creare lo stesso clima, se non con l’inerzia, quando andava bene, con una politica che non ponesse al centro, l’interesse del popolo.

La seconda considerazione che farei è quella sul profilo psicologico dell’eventuale sparatore: un vigliacco, uno che spara di nascosto a una bambina o, quantomeno, a una donna che reca in braccio una bambina. Non spara con una pistola vera, non vuole uccidere, è troppo vigliacco per farlo, è un razzista ignorante, gli hanno spiegato che i suoi insuccessi e le sue frustrazioni non dipendono da lui, ma dagli stranieri, dai Rom e, probabilmente, dai migranti. Non è completamente padrone delle sue azioni, non sa nemmeno che con una pistola ad aria compressa si può rendere paraplegica una bambina di quindici mesi, pensa soltanto di esternare il suo odio e la sua incapacità di realizzarsi, con un piccolo dolore e per questo basta una pistola ad aria compressa.

Certamente non è felice, come potrebbe essere felice una madre con una bambina in braccio.

Vorrei aggiungere un’altra considerazione: penso che, ammesso che le Ong siano associazioni di malaffare, come dicono i razzisti per giustificare la loro natura o se proprio dovesse essercene qualcuna o persino più di una siffatta, quasi tutte diciamo, preferirò sempre quelle associazioni che con i loro loschi affari lucrano salvando persone che rischiano di morire, a dei politici che costruiscono la loro fortuna alimentando un clima di odio e di tensione e che altrimenti, loro, non esisterebbero.

Chissà cosa avrebbero fatto o detto nella loro vita se non ci fossero stati i migranti, se non avessimo diviso l’Italia in nord e sud, se Davide Mengacci o Mike Buongiorno non avessero presentato il Pranzo è servito o La ruota della fortuna.

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi

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