Entra in un clima sempre più testo la protesta delle unità di SicurItalia, in presidio da una settimana dinanzi all’entrata del Comune. Intorno alle ore 9 di questo mattino hanno occupato una parte del tetto dell’ex Cinema Bellini. Sono tre i lavoratori saliti sul rialzo dell’immobile dirimpettaio all’ingresso del Comune, mentre altri, fra cui il rappresentante del sindacato Cgil, Rino Sonatore, sottostavano nelle vicinanze. Un esponente dei dipendenti comunica: “Dopo una settimana di pernotto dei ragazzi nella tenda posizionata fuori al Comune, con freddo e rischi annessi, l’amministrazione si è mostrata indifferente e neanche minimamente solidale nei nostri confronti. La circostanza è conosciuta molto bene ed il gesto odierno non è che il risultato dell’esasperazione”.
La contestazione punta i riflettori sul licenziamento dei sette dipendenti di SicurItalia, prima impiegati come guardie giurate presso la discarica di Trani e poi sostituiti a decorrere dal primo novembre dal servizio di videosorveglianza, non più armato, della società Vegapol. “Più la situazione va avanti – prosegue l’esponente – e maggiormente peggiora il loro stato. La politica attuale è disinteressata al problema, dopo chiacchiere e raggiri di parole non si è ancora giunti a niente di utile”.
I protestanti inoltre contestano la mancata apposizione della clausola sociale nel contratto di servizio affidato alla Vegapol. “I lavoratori sono stati affidati ad un’azienda con cui non vi è connessione attiva. Gli amministratori sono responsabili di ciò che sta avvenendo e devono avere il coraggio di esprimersi attivamente, senza cercare giustificazioni” conclude l’esponente.
Sul posto è prontamente intervenuta la polizia bloccando l’accesso delle auto nella piazzetta antistante l’entrata del Palazzo di città e monitorando la situazione dei lavoratori in pericolo. Verso le ore 10 sono giunti sul posto i Vigili del fuoco, seguiti dall’arrivo del mezzo scala con cui poco più tardi hanno soccorso la discesa di un delegato dei tre lavoratori. Quest’ultimo è successivamente entrato nel Comune per discutere con il Sindaco e il rappresentante del sindacato circa una possibile soluzione alla questione.