Gasolio e oli minerali. Sono le sostanzenrilevate nel terreno della cava di contrada Monachelle a Trani, dalla quale pernsettimane sono stati avvistati misteriosi fumi. È quanto accertato dalle analisineseguite sui campioni di terreno dall’Arpa Puglia, martedì scorso, neinlaboratori di Brindisi, in contradditorio con le parti (dunque alla presenzandei proprietari della cava, così come prevede la legge). I risultati sono statincomunicati, oggi, dall’Arpa alle autorità locali. Difficile, al momento,nstabilire quando idrocarburi e oli minerali siano stati sversati nella cavandismessa e perché abbiano cominciato a bruciare. Ora si dovrà procedere alla bonifica,ndopo aver individuato il responsabile dell’inquinamento. Intanto, nei giorninscorsi, i proprietari hanno provveduto a ‘soffocare’ i fumi, versando terrannella cava. L’area è stata sequestrata dai Noe alcune settimane fa e il fascicolon- che ipotizza il reato di discarica abusiva – è, ora, nelle mani del pmnAlessandro Pesce. Il caso della ‘cava fumante’ ha suscitato non pochi timori anTrani, dove un caso analogo era stato registrato già nel febbraio 2015. La cavanera quella di contrada Casa Rossa e le indagini accertarono che lenconcentrazioni di monossido di carbonio e idrocarburi erano, comunque, al dinsotto dei limiti di legge.