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“Giocare alla PlayStation resta solo un hobby”. Sergio Porcelli racconta la sua passione per eSport

Ottavia Digiaro
Sergio Porcelli
Sergio si è classificato secondo al torneo nazionale organizzato dalla Sampdoria.
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Sergio Porcelli, classe 97, studente di Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Bari. Dall’ età di quattro anni è sempre stato affascinato dai videogiochi e dall’ informatica, ma ha sviluppato parallelamente anche la passione per la musica, in particolare ha studiato pianoforte per 5/6 anni. Ha frequentato il Liceo Scientifico di Trani dove ha concluso il suo percorso inserendo nella sua tesina una sezione sullo sport elettronico

“All’età di 12 anni – racconta Sergio Porcelli – ho iniziato a far tornei ed eventi dal vivo supportato soprattutto dai miei genitori, iniziando a girare per l’Italia e giocando per la prima volta degli eventi dal vivo previa qualificazione tramite delle fasi online.” Sergio si è classificato secondo al torneo nazionale organizzato dalla Sampdoria.

Cosa significa questo risultato per te?

E’ un risultato che non mi aspettavo avendo disputato pochi eventi su questo gioco ed avendo dato prevalenza agli studi. Son partito con l’idea di andar a Genova e fare nuovamente esperienza, giocando per la prima volta all’interno di un vero e proprio stadio. Quindi direi che è andata molto meglio del previsto, anzi stavo per sfiorare anche la vittoria finale, peccato aver mancato di esperienza nei minuti finali.

Quando hai capito che la passione per la play station poteva trasformarsi in altro?

Attualmente per me giocare alla Playstation è rimasto sempre un hobby, ma sicuramente capisci che può trasformarsi in altro quando ci si accorge che vere e proprie squadre di calcio quali Genoa, Sampdoria, Roma, Empoli, Cagliari o associazioni presenti in questo settore tipo Multigaming, iniziano a proporti dei veri e propri “contratti” di gioco. In questi contratti molte volte il “player” viene vincolato tramite delle clausole a giocare presso la propria squadra per la quale ha firmato, ottenendo in cambio dei rimborsi spesa variabili in percentuale in base al piazzamento finale del torneo (esempio: 100% di rimborso spese se si ottiene primo posto, 70% per secondo posto etc etc)fino ad arrivare un vero e proprio stipendio messo a disposizione delle squadre di calcio che sono entrate in questo settore che si definisce “eSport”, nonchè sport elettronico.

Per eSport si intende la competizione virtuale, lo sport elettronico. E’ un nuovo fenomeno che sta prendendo sempre più piede in Italia, ma che nel mondo fa già numeri da capogiro e offre contratti e sponsorizzazioni quasi alla pari del business che gira attorno al calcio o all’NBA americano. A seconda del gioco variano i contratti, gli ‘ stipendi ‘ e tanto altro. Uno dei giochi più famosi e sponsorizzati è League of Legend (un gioco per PC) che ha generato un numero incredibile di spettatori. In America, i giocatori di “Call of Duty” professionisti , possono essere considerati proprio come dei giocatori di serie A del nostro campionato di calcio e hanno degli stipendi che li rendono delle vere e proprie star che affiancano il loro successo ai loro canali YouTube, diventando dei players e webstar internazionali.

Cos è la Multigaming LiquiD?

LiquiD Gaming è un’ASD leader nel settore degli eSport sia come risultati ottenuti dai players che ne fanno parte, sia per i tornei organizzati dal responsabile nonchè presidente dell’associazione Giuseppe Ienco. Io attualmente sono un loro tesserato fino a Dicembre 2017 e ho stretto legami con Giuseppe Ienco sin dal 2012 quando lo conobbi per la prima volta durante un evento tenutosi a Torino e organizzato all’epoca dall’altra sua associazione cioè ASD TheUniverse , nella quale sono stato anche Staffer e Admin della sezione “FIFA Playstation”.Prima di esser un tesserato Liquid Gaming, ero sotto contratto per la VFL eSport .

Quante ore di allenamento servono?

A seconda del gioco, l’allenamento può richiedere fino alle 10 ore. I giocatori professionisti di League Of Legend possono considerarsi dei veri e propri atleti che si allenano fino a sera per ottenere il massimo dei risultati. Tutto ciò ha i suoi pro e i suoi contro ma attorno ad un allenamento del genere (che prevede vere e proprie tattiche e stili di gioco) è affiancato un business che ripaga le loro ore di gioco e dei contratti che rendono, anche milionarie, le loro tasche. Indubbiamente la salute però non è un fattore da non considerare, anzi. Proprio per questo ci sono anche dei veri e propri coach e psicologi che si occupano di seguire il team (composto molte volte da 4-5 persone) e di curare ogni aspetto per la salute mentale della squadra stessa. Nel mio caso, fortunatamente per me, non c’è bisogno di un gran numero di ore di gioco. Tralasciando il mio caso, dei professionisti di FIFA sotto contratto, giocano dalle 3 alle 5 ore al giorno. Non sono necessarie tutte e cinque le ore ma a volte, per esempio, un torneo online europeo che inizia alle 20, può durare fino alla mezzanotte e anche oltre, a seconda dei turni che si superano. Non c’è un numero fisso di ore di gioco ma varia da persona a persona e soprattutto dalla sua capacità “in game” cioè nel gioco.

Quanti e quali dettagli bisogna curare prima di una gara?

Se si parla di un evento live cioè dal vivo, subentrano i fattori psicologici di cui nessuno molte volte tiene conto. Me ne sono reso conto dopo aver partecipato a diversi eventi, nello specifico a Rimini il mio primo torneo, passando per Torino, Milano, Norcia fino a quest’ultimo di Genova. Al primo evento, in balia della pressione psicologica del match stesso e degli spettatori che erano lì a guardarmi, fui eliminato durante i minuti finali e questo mi fece capire parecchie cose. Giocare affianco a una persona che non si conosce, davanti ad un pubblico che ha gli occhi puntati su di te, magari affiancati da una telecronaca come l’ultimo evento disputato, non è semplice. Si imparano a gestire queste emozioni solo dopo aver fatto parecchi eventi. Non è solo l’abilità del giocatore a fare la differenza, ma soprattutto il sapersi autogestire psicologicamente di fronte ad eventi importanti e a situazioni reali che molte volte accadono a partita in corso. Un esempio importante facente parte del mio videogioco è quando, durante la partita , magari si parte in svantaggio con la paura di non poter riuscire più a recuperare o ancor meglio, quando nei minuti finali si ha paura di prender goal. Se ci si fa prendere da questi pensieri e queste situazioni, al 90% si realizzano. E’ proprio così infatti che fui eliminati durante le finali dei campionati Italiani di PersonalGamer a Rimini, presso il 105 stadium.

Quanto rispecchia le reali capacità dei giocatori o delle dinamiche di gioco?

Il gioco varia da anno in anno, è molto simile alla realtà. Soprattutto questa versione del gioco prevede una capacità tattica e organizzativa. Contropiede, fuorigioco, possesso palla, sono tutte tattiche che fanno la differenza anche nel videogame, oltre che nella realtà stessa.

Quanto è simile alla realtà l’ intelligenza artificiale?

Con le ultime tecnologie, i giocatori presenti nel gioco reagiscono alle situazioni in campo come dei veri e propri calciatori. Si infuriano contro l’arbitro, si innervosiscono e possono cambiare il modo di affrontare una partita. Per esempio, se si impostano le “Intercettazioni dei giocatori virtuali” su “Aggressive” , il calciatore virtuale farà interventi duri e di spessore durante l’arco della partita. Viceversa si può prediligere anche uno stile di gioco più sereno e pacato. L’intelligenza artificiale è sempre più sviluppata dunque di anno in anno, ma non sono sui videogiochi di carattere sportivo ma proprio nel mondo dei videogames.

Preferisci una squadra in particola nella realtà e nel gioco?

No, sono un tifoso della Juventus ma non sempre la utilizzo nel gioco. Cambio squadra a seconda dell’avversario e di chi devo affrontare. Non ho una squadra preferita.

Ci sono altri tornei in vista?

Al momento ci sono delle tappe organizzate dall’ Empoli che prevedono delle qualificazioni in alcune zone dell’Italia. Proprio Domenica scorsa si è svolta una tappa di qualificazione a Lecce dove però non son riuscito a partecipare.

Il 30 maggio invece si disputerà nuovamente un torneo di Playstation tra squadre sportive , organizzato sempre dalla Sampdoria, presso lo stadio G. Ferraris. Si affronteranno Roma, Empoli, Sampdoria, Paris Saint Germain e Valencia. Ovviamente tutto su console . I giocatori professionisti delle altre squadre sportive si affronteranno sempre all’interno dello stadio. Sarà dunque un torneo riservato ai giocatori facenti parte di una squadra calcistica e, nello specifico, il primo in Italia.

mercoledì 3 Maggio 2017

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