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Sedentarietà, vizio del 30% degli italiani. Francesco Capogna: Educazione al movimento fondamentale

La Redazione
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Esercizio fisico dopo il Covid-19
Francesco Capogna, chinesiologo, ha aperto il centro Isochinetik nel 2015. Con lui commentiamo i dati sulla sedentarietà pubblicati dall'Istat
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Secondo uno degli ultimi report dell'Istat riguardo la pratica dell'attività fisica in Italia siamo dinanzi ad un quadro piuttosto complicato ed allarmante. Vi è una suddivisione della popolazione in "fisicamente attivi" (47% della popolazione), “parzialmente attivi” (23%) e “sedentari” (30%). Il trend è peggiorato, soprattutto tra gli over 65, durante il periodo della pandemia. Dinanzi a queste statistiche, con un'alta percentuale (il 30%) della popolazione che rientra nella classe dei "sedentari", ci ritroviamo dinanzi ad una situazione preoccupante. Ne parliamo con Francesco Capogna, chinesiologo. Dal 2015 Francesco svolge la sua professione a Corato, presso Isochinetik, una palestra che lui ama definire "casa della salute".

Francesco, leggendo questi dati, quale analisi della popolazione faresti?

Se i dati sono questi dobbiamo darci da fare. La sedentarietà ed i ritmi quotidiani che ci allontanano da una regolare attività fisica sono un problema non solo per l'individuo ma per la comunità intera. Quando si parla di prevenzione a livello sanitario si dovrebbe espare il concetto: non si fa prevenzione solo con esami specialistici, la prevenzione primaria è l'attività fisica, è il primo modo per non sovraccaricare il Sistema Sanitario Nazionale nel trattamento di patologie che potrebbero essere evitate
con un esercizio fisico costante.

Servirebbe quindi promuovere l'attività fisica come mezzo primario per raggiungere benessere psicofisico?

È inevitabile. Il benessere psicofisico parte da noi stessi: più siamo attivi ed educati al movimento, più abbiamo possibilità di ottenere una migliore qualità di vita. Le scienze motorie non rientrano tra  le discipline di carattere sanitario ma sono fondamentali per prevenire quelle patologie come quelle cardiovascolari che hanno un grande impatto sociale soprattutto in una popolazione sempre più anziana.

In tempi di pandemia hai avvertito anche tu, tra i tuoi clienti, un trend alla sedentarietà?

Noi cerchiamo sempre di stimolare, anche nei clienti più assidui, attività quotidiane quali le passeggiate a passo spedito all'aria aperta. In un momento in cui eravamo tutti in casa, luogo solitamente in cui veniamo inglobati dalla nostra zona di comfort, era fisiologico avvertire un problema simile. Per fortuna durante i primi allentamenti delle restrizioni abbiamo registrato una bella ripresa delle attività. Si avvertiva l'esigenza di riprendere attività fisica dopo l'immobilità generale, preferisco prendere questo dato come punto di riferimento. Non siamo fatti per stare fermi.

Tu sei un chinesiologo, questa figura è forse anche poco conosciuta o non conosciuta bene sotto questo nome. Di cosa ti occupi?

Il chinesiologo è il professionista che ha svolto il percorso di studi universitario in scienze motorie e che si occupa, quindi, del movimento razionale attivo, ovvero tutto ciò che riguarda l'esercizio fisico. Ci sono poi le diverse specializzazioni, che permettono al chinesiologo di professionalizzarsi in un determinato settore, da quello sportivo a quello preventivo adattato o manageriale.

Nel tuo percorso di formazione leggiamo che sei specializzato in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate. Perché definisci spesso Isochinetik come una "Casa-palestra della salute", quali servizi offrite?

Terminati gli studi, ho iniziato a girare un po' di palestre e fin da subito mi sono accorto di quanto tutto fosse poco gratificante come lavoro. Lavorando in una "semplice" palestra di svago e divertimento mi sembrava di sprecare i miei anni di studio, sapevo di poter dare molto di più a tutti coloro i quali si sarebbero rivolti a me. Ed è per questo che nel 2015 con tanto coraggio, senza nasconderlo, ho aperto la mia prima attività da solo. L'obiettivo di questo piccolo studio era quello di seguire i clienti affetti da patologie metaboliche, osteoarticolari ma anche persone sane da vicino, uno per volta, proprio perché in tutto il percorso universitario non facevano altro che ripeterci quanto fosse importante individualizzare il lavoro. È così ho fatto. Ovviamente un servizio del genere ha costi più elevati rispetto alle "classiche" palestre, e proprio per differenziare il servizio ho voluto identificarla "palestra della salute", luogo in cui la somministrazione dell'esercizio fisico viene visto principalmente dal punto di salutistico e non puramente estetico.

Tra i percorsi promossi dalla tua attività c'è quello legato alla Ginnastica posturale, forse uno dei problemi principali di chi vive una vita sedentaria. Cosa ottiene chi segue un percorso con voi?*

Non parliamo di risultati che si ottengono per magia, questo specifichiamolo subito. Non esiste un risultato senza lavoro dietro, un lavoro personalizzato, specifico per ogni storia e soprattutto seguito con costanza. Uno degli obiettivi sui quali cerchiamo di lavorare è quello della percezione corporea come base per ripristinare la corretta postura. La rieducazione posturale è utile per agire sulle catene cinetiche disfunzionali e portare effetti benefici a tutto il sistema posturale

Il vostro lavoro è ormai sempre più di precisione, sempre più carico di dati, informazioni sul cliente che possono portare a risultati verificabili. Quale sarà il vostro ruolo nell'attività fisica del futuro?* 

Il nostro lavoro pian piano sta raccogliendo sempre più consensi tra medici di base e specialisti e questo è molto bello, si inizia a percepire una certa collaborazione tra le varie figure professionali e noi come chinesiologi stiamo facendo tanto per far riconoscere la nostra professione. Nel prossimo futuro spero che la nostra figura possa rientrare tra le professioni socio-sanitarie, sia per dare un contributo alla sanità pubblica sia perché tutto diventerebbe scaricabile ai fini fiscali e quindi sarebbe un motivo in più per il cliente di seguire un percorso di salute.

Per chiudere, quali consigli per sconfiggere la sedentarietà?

I consigli che mi sento di dare a chi svolge una vita sedentaria è quello di iniziare da subito a ridurre i tempi di seduta. Esistono ormai tanti strumenti che ci possono aiutare in questo percorso. Bracciali, orologi da polso, smartphone che ti "ricordano" di fare movimento se rimani fermi a lungo. Iniziare a rendersi conto di quanti pochi passi si facciano durante la giornata è il primo step verso un miglioramento dello stato di salute. In un passaggio successivo è chiaro che questo non basterà più e bisogna aggiungere altro. In questa fase affidatevi a veri professionisti del movimento che sapranno indicarvi la giusta strada per fare dell'esercizio fisico il vostro bisogno primario.

giovedì 28 Aprile 2022

(modifica il 6 Luglio 2022, 18:36)

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