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Il concorso per 2800 tecnici al sud non è per giovani: la selezione per titoli non premia i migliori

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Concorso pubblico
La "nuova era" delle selezioni inaugurata dal Ministro Brunetta per fronteggiare l'emergenza sanitaria e la carenza di personale nella Pa esclude migliaia di persone che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro
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“I giovani rappresentano il futuro di questo paese” è il mantra che viene ripetuto spesso da tutta la politica in campagna elettorale o per motivare sostegni a “Governi minestrone” come quello attualmente in carica.

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Poi, una volta superati tali momenti, l’agire istituzionale va in tutt’altra direzione. L’esempio più lampante è la “nuova era” dei concorsi inaugurata da Brunetta che per fronteggiare l’emergenza sanitaria e la carenza di personale nella pubblica amministrazione ha previsto “concorsi lampo” dove conta poco il merito e tanto i titoli e l’esperienza di lavoro nello stesso settore.

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Format che è stato già applicato per il concorso per l’assunzione di 2800 tecnici al sud con lo scopo di occuparsi della “progettazione e della spesa dei fondi previsti dalla politica di coesione dell’Ue”. Ma non è l’unica procedura di selezione che seguirà le nuove normative. Già è previsto che anche per il concorso che sarà bandito a breve dall’Inps si procederà nella stessa maniera.

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Non è tutto. Anche le singole pubbliche amministrazioni che, com’è noto a tutti, hanno forti carenze di personale potranno utilizzare tali modalità e assumere nel giro di qualche mese.

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Certo, nessuno mette in dubbio il fatto che le procedure vadano semplificate e svolte in un breve lasso di tempo, però ciò non deve avvenire a discapito del merito che, non sempre, è rappresentato dai titoli o dall’esperienza che si possiede. Ci sono tantissime persone che alla prima esperienza rendono molto di più rispetto ai più titolati e a chi lavora nella Pa da anni.

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In un tempo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, tagliare fuori una generazione da una serie di opportunità a vantaggio di chi ha già il posto garantito non può che ottenere l’effetto contrario al tanto decantato “svecchiamento della pubblica amministrazione”.

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Per cui, più che vantarsi dei concorsi banditi la politica tutta dovrebbe compattarsi per chiedere procedure snelle e meritocratiche che diano a tutti le stesse possibilità ai nastri di partenza perché non è un titolo in più a rappresentare la competenza di una persona.

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lunedì 12 Aprile 2021

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