La storia

La storia di Luisa: un dono per l’unità di Oncologia di Trani che profuma di amore e rinascita

Francesca Maria Testini
Luisa Loiodice
Al reparto di Oncologia di Trani la famiglia di Luisa ha donato una comoda poltrona tecnico-sanitaria dove i pazienti oncologici siedono durante la chemioterapia
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Oggi Luisa avrebbe compiuto 58 anni, oggi, nel giorno della Pasqua, festa di risurrezione, di gioia e di amore che trionfa sulla morte, lei è viva nel ricordo di molti e lo sarà per sempre grazie a un dono fatto in suo nome. Stiamo parlando di Luisa Loiodice, nata il 4 Aprile 1963 e deceduta il 16 giugno 2019, dopo 10 anni di lotta contro il tumore, e della donazione effettuata qualche giorno fa dai suoi figli e dal marito al reparto oncologico dell’ospedale di Trani.

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Una donna dal sorriso stampato sulle labbra che proferivano sempre parole di amore e speranza, così la ricordano in tanti a Corato, soprattutto coloro che l’hanno conosciuta nella comunità parrocchiale di Santa Maria Greca e nel gruppo del Rinnovamento nello Spirito. Una moglie e una mamma gioiosa, nonostante le prove che la vita le ha riservato.

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Una su tutte la terapia oncologica. C’è un luogo, che lei ha frequentato, dove la sofferenza è tanta ma l’essenza della vita può palesarsi in un piccolo gesto, in un abbraccio o in un semplice sguardo.  Ed è lì, al reparto di Oncologia di Trani, che si è compiuto un progetto di amore attraverso il dono di una comoda poltrona tecnico-sanitaria dove i pazienti oncologici siedono durante la chemioterapia.

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«Ecco Pasqua è vita nuova e anche la nostra vita è chiamata a rinascere a vita nuova», ci ricorda l’arcivescovo Mons. D’Ascenzo e questa è la storia di un amore donato che continua a vivere, un amore che con passione si fa spazio nel mezzo di una pandemia e dopo mille ostacoli, una promessa che nemmeno l’infelicità della morte ha potuto spezzare, un dono che profuma di rinascita.

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«Siamo sicuri che la vita, nonostante il suo essere crudele, possa sempre riservarci gioia e speranza», hanno dichiarato Angela e Francesco raccontando che il desiderio di donare è nato già nel giorno della dipartita della loro cara mamma, quando hanno preferito le opere ai manifesti. 

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«Con il denaro che ci è pervenuto volevamo donare qualcosa al reparto in cui è stata curata mia madre, considerato che lei ne parlava benissimo; aveva piena fiducia nel lavoro di tutti i medici, in primis del dott. Luigi Mastromauro, e li definiva angeli. Non è stato per niente facile, ma essendoci la volontà siamo riusciti a portare il progetto a buon fine. Avevamo pensato ai caschi refrigeranti per non far perdere i capelli, che si indossano durante la chemioterapia, ma contattando varie aziende ci siamo resi conto dell’elevato costo, così abbiamo pensato alla poltrona, ricordandoci quanto le faceva male stare seduta durante la terapia. Ringraziamo ogni singola persona che ha reso possibile la donazione; di molti non conosciamo neanche il nome perché molto è arrivato in forma anonima».

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A ricordo del dono e di Luisa una targa con una frase che rende bene un messaggio che Luisa ha trasmesso ai suoi figli: "La gioia sia la nostra fuga dal tempo affinché si disperdano in essa amarezza e dolori. Gioia sia, sempre e nonostante."

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domenica 4 Aprile 2021

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