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Stretta su spostamenti per Pasqua ma con deroga all’estero: monta la rabbia tra gli albergatori

Alessandro Landini
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Pasqua
Critiche e lamentele arrivano dagli operatori del settore turistico alla luce delle nuove restrizioni sugli spostamenti per Pasqua
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Tutti scontenti. Ai commercianti, artisti, artigiani e parrucchieri si aggiungono alla lista gli operatori del settore turistico, messi nuovamente in ginocchio dalle ultime disposizioni ministeriali. In un anno con perdite da capogiro per un settore come quello turistico, gli operatori speravano in un florido inizio di stagione ma così non è stato. O almeno per il momento. L'ultimo Dpcm del governo Draghi stabilisce che nessuno spostamento al di fuori della propria regione e comune è consentito. Fin qui nulla da recriminare, considerando la curva dei contagi nel Paese che sembra non volersi arrestare. Il punto critico che ha generato la rabbia dei lavoratori dell'intero comparto turistico è stato il via libera ai viaggi all'estero. Dopo le proteste montate il ministro Speranza ha firmato un'ordinanza che cambia in corsa le regole e impone doppio tampone e mini quarantena a chi entra o ritorna in Italia. Un forte deterrente per evitare che gli italiani, costretti alla seconda Pasqua in lockdown, decidano di andare a passare le vacanze all’estero nei Paesi che aprono già le porte ai turisti. 

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"Questo weekend avremmo potuto fare un bel lavoro, considerata la gente che inevitabilmente si sarebbe spostata per Paqua e pasquetta" dichiara Gabriele Renda, titolare di Palazzo Filisio Hotel a Trani. "È paradossale che io possa recarmi all'aeroporto per prendere un aero ma non posso spostarmi da Barletta per soggiornare un weekend a Trani – continua Gabriele – Ci sentiamo presi in giro da questa decisione".  Parere comune arriva anche da un altro albergatore del territorio tranese, Paolo Lorusso, direttore dell'hotel Ibis Styles a Trani: "Siamo esterrefatti da questa decisione che penalizza il nostro sistema turistico. I clienti sono pù motivati ad andare all'estero piuttosto che rimanere in zona".

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Una decisione che non ha trovato negli operatori del comparto turismo l’accoglienza che il governo si aspettava, bensì critiche mosse dalla stanchezza per una situazione non più gestibile: "Il nostro settore ha tanta voglia di lavorare ma la pazienza è agli sgoccioli".

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giovedì 1 Aprile 2021

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