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Lockdown: aumento di adozioni in Italia ma al canile di Trani il dato è in controtendenza

Fabio Pengo
Canile
"Sono arrivate molte richieste, è vero ma poche sono andate a buon fine". In tanti, vivendo più tempo a casa, hanno pensato di adottare un cane ma al ritorno della "normalità" le buone intenzioni sono svanite
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Un recente studio dell'Enpa ha mostrato come sul territorio nazionale, durante i mesi di lockdown del 2020, il numero di adozioni di cani e gatti sia aumentato del 15% rispetto al 2019. Se da una parte questa notizia ci fa ben sperare perché avrà donato famiglie a molti più cani, dall'altra pone all'attenzione di tutti l'impatto psicologico che questo periodo ha avuto su molte persone. In tanti hanno cercato la compagnia di un amico a quattro zampe per alleviare la solitudine, un dato generale però che non trova riscontro nella nostra città. Contattata la responsabile del rifugio San Francesco – Mariella Lavarra – abbiamo registrato la controtendenza tranese.

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''Ho letto anche io quei dati e francamente qui a Trani non abbiamo avuto questo boom di adozioni'' conferma Mariella. ''Posso confermare però che nel periodo del lockdown ci sono arrivate un sacco di richieste di adozione ma che non si sono concretizzate. In molti cercavano particolari taglie o cuccioli che non avevamo. Siamo molto selettivi quando si tratta di adozioni e ci teniamo a conoscere l'ambiente in cui l'animale dovrà poi considerare la propria casa. Durante il lockdown le famiglie avevano molto tempo libero da poter dedicare ad un eventuale nuovo membro della famiglia ma è stato un periodo "illusorio". Con la ripresa delle attività questa voglia è venuta a mancare, facendo rientrare la maggior parte delle richieste''.

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venerdì 15 Gennaio 2021

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