Politica

Villa Maggi, «Trani è un far west, chi è preposto al controllo non controlla»

La Redazione
Demolizione di Villa Maggi
La denuncia è del movimento politico #TraniACapo che annuncia altri scottanti temi che saranno denunciati
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«La verità sapete qual è? La verità è che #Trani è un far west, perché chi deve controllare non controlla. E a volte persino volutamente, scientificamente, come in diversi casi che abbiamo denunciato negli ultimi due anni, da quando cioè siamo scesi in campo. La demolizione di #VillaMaggi, di cui tutti oggi si scandalizzano, rientra nella casistica del far west tranese. La colpa è di un #Comune totalmente assente. Se qualcuno controllasse, certa gente non si prenderebbe certe libertà. Sapete perché oggi non stiamo parlando della demolizione totale della villa, ma solo di una parte, e perché i lavori sono stati bloccati? Perché al Comune c’è chi dorme e non ascolta le voci della città» scrivono dal movimento.

«Venerdì scorso ci è arrivata una segnalazione: “Stanno demolendo Villa Maggi”! Ma noi sapevamo benissimo, perché l’avevamo letta, che c’era un’ordinanza che prevedeva solo la messa in sicurezza della villa e non anche la demolizione. La nostra Consigliera Maria Grazia Cinquepalmi si è recata sul posto e su suggerimento del nostro portavoce Antonio Procacci ha subito chiamato il comandante della Polizia Municipale (che potrà confermare), chiedendo un intervento del nucleo di polizia edilizia. Cosa che è prontamente avvenuta (e ne diamo atto al Comandante). Non solo: abbiamo anche fatto in modo che il dirigente fosse avvertito. Nella stessa mattinata abbiamo avvertito la #Soprintendenza, da cui successivamente abbiamo appreso che nei confronti di Villa Maggi, “allo stato attuale, per quanto conservato e versato nell’archivio vincoli, non risultano provvedimenti di tutela monumentale di competenza della Soprintendenza”. La Villa, dunque, non è tutelata, ma resta il fatto che il Comune non ha mai autorizzato la sua demolizione e se Trani#ACapo non fosse intervenuta, oggi di Villa Maggi, probabilmente, non sarebbe rimasta in piedi neanche la metà. Come diciamo sempre, i privati possono fare quello che vogliono, ma sempre rispettando le regole».

«Perché rendiamo noti questi passaggi solo oggi? Perché prendiamo atto che nessuno al Comune ha avuto l’onestà intellettuale di raccontare come sono andate le cose e di ringraziare Trani#ACapo per la segnalazione. E perché, al contrario di quello che qualcuno vuol far credere, Trani#ACapo le cose prima le fa e poi le dice. Non facciamo le cose per avere visibilità, ma facciamo le cose nell’interesse della città e sempre dopo aver letto le carte. Poi sì, le raccontiamo, le rendiamo note, perché è giusto che i cittadini sappiano (cosa che i potenti e i prepotenti non gradiscono)».

Il movimento ha inoltre annunciato di avere “carte scottanti” su velobox e caso Le Lampare che presto saranno rese note.

giovedì 20 Aprile 2017

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