Cultura

​”Fino alla fine – Biotestamento ed autodeterminazione”. Se ne parla venerdì in biblioteca

La Redazione
Biblioteca Comunale "G. Bovio"
L'occasione di confronto sul tema, promosso dall'assessorato alle culture, avrà l'obiettivo di porre al centro della discussione il rispetto del principio della dignità umana e quello dell'autodeterminazione della persona
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“Fino alla fine – Biotestamento ed autodeterminazione” è il titolo del quinto appuntamento di “Conoscere per cambiare”, il ciclo di incontri ideati e promossi dall’assessore alle culture della Città di Trani.

L’incontro si terrà venerdì 26 gennaio alle ore 19 presso la Sala Maffuccini della Biblioteca comunale di Trani e vedrà la partecipazione, oltre che dell’assessore alle culture Felice Di Lernia, di Tommaso Fiore, già ordinario di anestesia e rianimazione dal 1986 presso l’università degli Studi Bari, precedentemente associato nella stessa disciplina. Tommaso Fiore ha diretto uno dei servizi di anestesia e rianimazione del policlinico di Bari sin dal 1984, ed ha svolto numerose attività extraistituzionali, tra le quali consigliere comunale a Bari, consigliere di amministrazione dell’università di Bari, assessore alla salute della Regione Puglia. Fiore ha collaborato per molti anni con il professor Vittorio Pesce Delfino nell’ambito del consorzio di ricerca Digamma, di cui è attualmente presidente, firmando insieme a lui e al dottor Fabio Ceglie la recente perizia che è valsa a riaprire il caso di Palmina Martinelli.

Approvata in via definitiva al Senato il 14 dicembre 2017, è entrata in vigore nel nostro Paese la legge sul biotestamento, ovvero “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, conosciuta anche come legge sul fine vita, che regola la sospensione passiva delle cure ed ha l’obiettivo di evitare l’accanimento terapeutico. Alla base del testo approvato, vi è il diritto di informazione del malato che può scegliere, quando ancora cosciente, se accettare o rifiutare le cure attraverso un atto formale in forma scritta. Medico e paziente stabiliscono assieme il piano delle cure. Il testo di legge approvato, trae origine dalla Convenzione internazionale sui diritti umani e la biomedicina, la cosiddetta Convenzione di Oviedo del 1997, ratificata in Italia con legge n. 145 del 2001, che stabilisce come “i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà, saranno tenuti in considerazione”.

All’indomani dell’approvazione della legge, all’interno del dibattito pubblico si è fatta una gran confusione attorno ai temi portanti e centrali contenuti nella stessa. Gli articoli previsti, definiti di diritto mite, vertono principalmente su consenso informato, DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) e pianificazione condivisa delle cure. Giovanni Maria Flick, costituzionalista, ha definito il testo “esaltazione del diritto alla vita”, in quanto vi trova attuazione il principio costituzionale del consenso rispetto alla cura e agli interventi sanitari sulla persona.

L’occasione di confronto sul tema, promosso dall’assessorato alle culture, avrà l’obiettivo di porre al centro della discussione il rispetto del principio della dignità umana e quello dell’autodeterminazione della persona.

mercoledì 24 Gennaio 2018

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